Mentre continua ad essere bloccata la situazione della Open Arms, ferma da giorni a poche centinaia di metri dal porto di Lampedusa con circa cento migranti a bordo, non si fermano gli sbarchi di chi arriva in autonomia sulle coste italiane. Martedì sessantanove migranti a bordo di un veliero sono stati intercettati a poche miglia da Santa Maria di Leuca, in provincia di Lecce, dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza che li hanno poi accompagnati in porto.

Assistiti dalle forze dell’ordine e dalla Croce Rossa, i migranti, tra i quali sedici minori non accompagnati, saranno trasferiti a bordo di un pullman nel centro di prima accoglienza di Otranto ‘Don Tonino Bello’. “Qui gli arrivi non si sono mai arrestati, anche se un numero così elevato di migranti non arrivava sulla nostra costa da circa un anno. L’ultimo sbarco è avvenuto una ventina di giorni fa – ha detto l’assessore alle politiche sociali del comune di Castrignano del Capo, Nina De Maria – quando tra gli scafisti c’era anche una donna”.

“I migranti appena sbarcati – continua De Maria – hanno raccontato di essere partiti da Istanbul e di non aver bevuto per giorni. Noi siamo qui per dare il nostro contributo e ribadire che il porto di Leuca rimane un porto di fraternità, un porto aperto“. Gli arrivi sui velieri sono una modalità ricorrente sulle coste del Capo di Leuca: a testimoniarlo diversi velieri, fermi in porto, utilizzati per lo sbarco di migranti, alcuni quasi affondati, ora in stato di totale abbandono.

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