“Il Tav si farà, come è giusto”. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, esulta dopo la diretta Facebook in cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato che il governo non si opporrà all’opera perché “non farla costerebbe più che proseguire”. “Il Tav si farà, come giusto e come sempre chiesto dalla Lega. Peccato per il tempo perso, adesso di corsa a sbloccare tutti gli altri cantieri fermi“, ha dichiarato. La capogruppo M5s in Regione Piemonte, Francesca Frediani, attacca i compagni di partito: “Un governo di cui fa parte il M5s dà l’ok al Tav? Inaccettabile – ha detto – Il #tuttiacasa stavolta sarebbe per voi”.

Renzi contro M5s: “Non sono cattivi, ci arrivano dopo”. Meloni: “Analisi costi-benefici su Toninelli”
Tra i primi all’opposizione a commentare l’annuncio di Giuseppe Conte c’è Matteo Renzi che su Facebook se la prende con i ritardi nelle scelte da parte dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle: “Ci hanno messo un mese per capire che non bisognava uscire dall’euro. Tre mesi per capire che gli 80 euro andavano tenuti. Sei mesi per capire che la fatturazione elettronica serviva. Ora dopo appena un anno dicono di sì alla Tav. Non sono cattivi, è che ci arrivano dopo. Basta avere pazienza, il tempo è galantuomo”. “Sembra che Conte stia per annunciare il sì alla Tav e che di conseguenza Toninelli stia per dimettersi. Sarebbero due ottime notizie per l’Italia”, incalza Maria Elena Boschi.

Il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, affida il suo commento a Twitter: “Tav ora Conte annuncia che il governo è per il sì. Nella migliore delle ipotesi abbiamo perso più di un anno. Nella peggiore un altro giro di valzer che non porterà a nulla. Povera Italia“.

Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, si dice contenta per la scelta del capo dell’esecutivo: “Con un anno di colpevole ritardo, Conte ha finalmente preso atto della realtà e ha detto sì alla Tav, folgorato sulla via di Lione. Alleluia. Ora i ministri ideologicamente contrari alle grandi infrastrutture dovrebbero trarne le dovute conseguenze. Altrimenti significa che sono contrari alle grandi opere ma non alle grandi poltrone“. Mentre la compagna di partito e presidente dei deputati forzisti, Mariastella Gelmini, chiede le dimissioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli: “Conte innesta la retromarcia su Tav Torino-Lione. Adesso scopre che non farla costerebbe di più. Quando si dice la coerenza. Dopo la lettera di licenziamento di Coppola, ora Toninelli dovrebbe scrivere quella delle sue dimissioni”.

Fa eco Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia: “Dopo aver fatto perdere tempo all’Italia per un anno, Conte dichiara che ‘non realizzare il tav costa più che farlo’. Finalmente. Ora però, per il bene dell’Italia, l’analisi costi-benefici si faccia al ministro Toninelli. Speriamo in tempi più brevi”, ha scritto su Twitter.

Capogruppo Regione M5s: “Parlamentari rimangano No Tav”. Chiamparino: “Consiglio Comunale cruciale”
Frediani, che si è sempre opposta alla Torino-Lione, dopo aver ipotizzato le dimissioni dei membri del governo M5s continua rispondendo alle parole pronunciate da Conte: “L’analisi costi-benefici ha detto altro, non vedo come si possa rovesciare l’esito di un’analisi fatta da tecnici. Come ha detto il premier, il Parlamento è sovrano, mi aspetto che i nostri parlamentari sappiano far valere la nostra posizione politica e che trovino il modo di farla pesare. Questa è una decisione politica“.

A chi le chiede se si sente delusa dalla decisione del capo del governo risponde: “Se sono delusa dal premier? Conte non è uno del M5s, sono delusa dal fatto che non si faccia pesare la nostra posizione politica”. Alla domanda se lascerà il M5s, la capogruppo replica: “Non lo so, sono una portavoce e lo sono tuttora. Sono una portavoce del territorio ed è col territorio che mi devo confrontare. Io ho rispettato il mio mandato, sono a disposizione delle persone che me l’hanno dato. Io non ho tradito il mio mandato, non ho tradito il M5s, perché il M5s è No Tav“.

Il presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, esulta per la decisione del governo: “Dopo averci fatto perdere un anno di tempo, finalmente il governo dà il via libera (salvo imprevisti) a un’opera strategica per il Piemonte e per l’Italia; non può che essere una buona notizia per il Piemonte e per il Paese, e un risultato della grande mobilitazione civile e politica dei mesi passati”. Poi sposta l’attenzione sul sindaco di Torino, Chiara Appendino, affermando che “il momento cruciale sarà lunedì davanti al consiglio comunale”.

Il sindaco di Venaus, Avernino Di Croce, parla di “una posizione poco opportuna. È un’opera inutile, contro il territorio e anti-economica perché la linea esistente può trasportare 23 tonnellate mentre la richiesta di mercato non supera le 4. Sarebbe meglio ammodernare e mettere in sicurezza la linea storica. Sul tavolo del premier c’è un dossier proprio del Comune di Venaus che consentirebbe un risparmio superiore al 50% rispetto ai costi stimati per la realizzazione dell’opera”.

Più moderata la reazione del sindaco di Susa, Piero Genovese, che all’Adnkronos ha dichiarato: “Stiamo alle decisioni che il governo assumerà, non ci metteremo né in una posizione di contrarietà né di particolare tifoseria. Se il governo deciderà di procedere noi responsabilmente cercheremo di capire che impatto avrà sul territorio e come minimizzarlo. Se continueranno le esitazioni ne prenderemo atto e non saremo noi a spingere se il governo ha dubbi”.

 

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