L’agenzia di rating Moody’s guarda con molta attenzione alla prossima legge di bilancio e sottolinea che sarà la reazione dei mercati, più che un’eventuale procedura d’infrazione dell’Ue, a spingere il governo italiano a correggere il tiro sui conti pubblici. In attesa del prossimo giudizio sulla solidità del nostro debito, prevista per il prossimo 6 settembre, Moody’s in una nota avverte Roma: “Consideriamo la legge di bilancio 2020 un importante passaggio per valutare l’affidabilità creditizia dell’Italia”.

Mercoledì la Commissione Ue ha definito “giustificata” l’apertura di una procedura d’infrazione per debito, per violazione della regola in base alla quale il rapporto debito/pil deve rimanere sotto il 60% e, se superiore, deve almeno essere diminuito con un ritmo adeguato. È il primo passo dell’iter, perché decisiva sarà la volontà del Consiglio europeo, composto dai Capi di Stato o di governo dei Paesi membri dell’Ue. Ma, secondo Moody’s, anche se gli altri Stati europei decidessero di procedere contro l’Italia, avrebbe comunque “meno effetto sul Governo di un sentimento di mercato in deterioramento”. L’andamento dei mercati invece, scrive l’agenzia di rating, influenzerà molto di più le scelte politiche in vista della prossima legge di bilancio, ritenuta “importante per ridare credito al Paese”.

Moody’s sottolinea che il debito pubblico dell’Italia “continuerà a salire nei prossimi anni” e l’obiettivo del governo di un deficit al 2,1% del Pil per quest’anno “manca di credibilità“. Secondo l’agenzia statunitense, il deficit quest’anno sarà al 2,6% e il prossimo al 2,7%. Moody’s critica l’Italia anche per l’approvazione all’unanimità da parte della Camera della mozione parlamentare sui minibot per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese. I minibot sono dei titoli di Stato di piccolo taglio che potenzialmente diventano “valuta”. Per questo l’agenzia di rating li definisce “un primo passo verso la creazione di una valuta parallela e la preparazione dell’uscita dell’Italia dall’Eurozona”. “Il semplice fatto che la proposta sia tornata alla ribalta è credit negative“, ossia un fattore negativo sul giudizio dell’agenzia di rating.

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