C’è molta confusione su ciò che sta accadendo, o meglio potrebbe accadere, ai lavoratori Whirlpool dello stabilimento di Napoli.

Da più parti si grida all’ipotesi di licenziamenti, di chiusura dello stabilimento e di delocalizzazione all’estero. In verità l’azienda ha detto altro, e cioè che intende cedere l’attività ad un’altra società. Non la chiusura, dunque, ma la cessione legale dello stabilimento e dei rapporti di lavoro dei dipendenti che vi sono impiegati. Questo significa che oggetto del contendere non è propriamente il rischio di licenziamenti nel breve periodo, ma l’ipotesi di prosecuzione dell’attività in capo ad un altro operatore economico.

Altro non è possibile sapere, a quanto pare. Almeno sino a quando l’azienda non apre formalmente la procedura di informazione e consultazione sindacale (art. 47, l. n. 428/1990), attraverso cui l’azienda dovrà fornire ai sindacati tutte le informazioni inerenti il trasferimento, ed in particolare quelle riguardanti le conseguenze della cessione sull’effettivo mantenimento dei posti di lavoro.

L’azienda, allora, ha violato o no l’accordo raggiunto al Mise il 25 ottobre 2018? La risposta è sì e no. Tutto dipenderà dalle caratteristiche della cessione, ed è qui che si gioca la vera partita per il Ministero e per i sindacati, ma anche per i lavoratori coinvolti.

L’accordo prevede infatti da un lato il mantenimento di diversi poli produttivi, tra cui quello di Napoli, e dall’altro prevede l’impegno da parte dell’azienda a non ricorrere ai licenziamenti, sebbene a onor del vero nell’accordo si intravedono le fatiche nel mantenere i livelli occupazionali. Ciò spinge a concludere che l’azienda ha violato l’accordo. Tuttavia, l’azienda non ha detto che chiuderà lo stabilimento e che i lavoratori saranno licenziati, ma che questo sarà ceduto. Si potrebbe pertanto concludere che l’azienda non ha violato l’accordo.

In sintesi, la violazione o no dell’accordo dipende dalle caratteristiche dell’operazione, sino ad ora solo genericamente annunciata.

A chi verrà ceduto lo stabilimento? Ancora non si sa. La tutela reale del posto di lavoro dei dipendenti di Napoli dipenderà da questo ed altri punti interrogativi, ovvero dalle caratteristiche della cessione e della società acquirente. Se non nell’immediato, il rischio potrebbe essere proprio quello dei licenziamenti.

Sui rischi che corrono i lavoratori che vengono coinvolti in operazioni di esternalizzazione ho scritto tanto. Il consiglio che posso dare ai lavoratori è quello di mantenere calma e lucidità, ma soprattutto di informarsi per comprendere i propri diritti nel migliore dei modi.

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