Tim e Gedi vendono Persidera al tandem formato dal fondo F2i e dal gruppo delle torri di trasmissione Ei Towers. Con questa mossa, l’ex monopolista e Gedi -la società nata dalla fusione fra il gruppo editoriale L’Espresso (De Benedetti) e Itedi (Agnelli) – si liberano di un asset messo da tempo in vendita. E incassano complessivamente 240 milioni. Allo stesso tempo, F2i riapre il risiko sulle torri di trasmissione, mentre Ei Towers, controllata da Mediaset (40%) e da F2i TLC (60%), si rafforza sul mercato italiano. Così la famiglia Berlusconi, dopo la mossa Prosiebensat1, sistema un nuovo tassello nella riorganizzazione del suo impero. Se infatti è vero che protagonista dell’operazione è il fondo F2i, è altrettanto vero che la famiglia Berlusconi vede di buon occhio il rafforzamento di Ei Towers nel mercato delle torri di trasmissione che offrono servizi alla tv e alle compagnie telefoniche.

Nei termini dell’intesa, l’operazione, che dovrebbe concludersi entro fine anno, prevede che Persidera venga divisa in due nuove realtà: MuxCo, che deterrà i diritti d’uso delle frequenze fino al 2032, e NetCo, che sarà proprietaria dell’infrastruttura di rete. La prima finirà a F2i, mentre la seconda è destinata ad entrare nella disponibilità di Ei Towers. Per Telecom la cessione “si inquadra in un contesto di razionalizzazione del portafoglio e di focus sulle attività core ed è coerente con il progetto di valorizzazione della società perseguito da Tim e Gedi sin dalla creazione della partnership, realizzata nel 2015 tramite l’integrazione delle rispettive frequenze televisive e relative attività” come si legge in una nota della società. Positivo il bilancio della dismissione anche per Gedi che ha spuntato una condizione più favorevole rispetto al socio Tim dal momento che il suo 30% è stato venduto a 74,5 milioni di euro, pari ad una valorizzazione di Persidera oltre i 260 milioni.

Quanto a Ei Tower e F2i, l’operazione riapre il risiko delle torri di trasmissione telecom e tv in Italia, segmento in cui Ei Towers è leader di mercato accanto alla società pubblica Rai Way. Lo ha confermato l’amministratore delegato di F2i, Renato Ravanelli, spiegando che “F2i prosegue il percorso iniziato con l’acquisizione di Ei Towers, volto alla creazione di un operatore infrastrutturale indipendente e neutrale, aperto alla collaborazione con i broadcaster nazionali e internazionali”. “L’operazione pone inoltre le basi per il consolidamento del settore al fine di favorirne la razionalizzazione secondo standard europei ed una rapida ed efficiente transizione verso le nuove tecnologie del digitale terrestre (DVBT 2)” ha concluso Ravanelli. Guardando oltre le Alpi, in effetti, il consolidamento è partito da tempo. Ma in nessuna parte d’Europa, i produttori di contenuti posseggono direttamente o indirettamente anche le reti.

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