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Federer-Wawrinka, al Roland Garros il quarto di finale più ‘vecchio’ di sempre

Federer-Wawrinka, al Roland Garros il quarto di finale più ‘vecchio’ di sempre
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Settantadue anni in due, giorno più giorno meno. Roger Federer e Stanislas Wawrinka sono protagonisti del quarto di finale più longevo mai giocato al Roland Garros. Quasi 38 anni Roger (li compie l’8 agosto) oltre 34 Stan che li ha compiuti il 28 marzo. Due svizzeri a cui si è fermato l’orologio potremmo dire con una battuta.

Le lancette del tempo devono tornare indietro, e non poco per ritrovare un caso analogo nel torneo parigino. Occorre viaggiare a ritroso sino agli inizi dell’era Open, anzi proprio il primo anno della “nuova” classificazione dei tornei di tennis, era il 1968, il 40enne Pancho Gonzales sconfisse al quinto set il quasi 32enne Roy Emerson. La cifra è sempre quella, 72 anni ma il derby svizzero dovrebbe avere più giorni nel calendario biologico. Non erano rari negli anni 60 e 70 exploit di ultratrentenni sulla terra rossa francese. Più rari fra gli anni 80 e 90 mentre recentemente la storia dice che i dominatori hanno superato i 30 anni e non mollano l’osso.

Federer-Wawrinka è solo un simbolo che sottolinea una tendenza evidente, gli “enta” grazie a preparazione, indubbia classe ed esperienza ricacciano ancora indietro l’avanzata degli “enti”. Altra partita emblematica è stata quella tra Wawrinka e Stefanos Tsitisipas, vinta dallo svizzero con tanta, tanta esperienza e rimandando il talentuoso greco al prossimo Slam. Se questa tendenza generi un problema se ne discute da anni, ossia se il fatto che gli “anziani” despoti non favoriscano la crescita dei giovani e rendano noioso il circuito Atp che non esce quasi mai dallo schema Federer-Nadal-Djokovic, oltre 102 anni in tre.

Se il tennis proposto dai “vecchi” padroni rimane di altissimo livello, come è oggi, ci sarebbe solo da augurarsi che continuino anche fino agli “anta” di Pancho Gonzales, e Federer non è molto distante. La consolazione dei vari Tsitsipas, Zverev, Thiem e compagnia è che seppur dovranno attendere ancora un po’, avranno tempo anche loro per attraversare “enti” “enta” e “anta” e tirare le somme quando la terra rossa nella clessidra sarà esaurita.

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