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Ultimo aggiornamento: 19:57 del 30 Aprile 2019

Migranti, madri adottive a Salvini: “Mio figlio bambino ‘confezionato’ dall’Africa sostituirà il suo odio con l’umanità”

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“Mio figlio si chiama Leonardo, ‘confezionato’ dall’Africa e arrivato su un barcone quando aveva pochi mesi di vita”. Inizia così il videomessaggio registrato da Maria Elena Poderati,  vicepresidente di Mamme per la pelle e indirizzato al ministro dell’Interno Matteo Salvini. L’associazione, che raccoglie famiglie adottive di tutta Italia, ha voluto mostrare i volti dei tanti bambini di origine africana per rispondere alle parole di Salvini, che pochi giorni fa dal palco di Cantù ha parlato di “bambini confezionati” e di sostituzione di popoli. “Lei spesso sottolinea di essre un padre, ma cosa penseranno i suoi figli quando ascolteranno i suoi comizi, dove elogia la razza bianca? I nostri figli non sono qui per sostiutuire il popolo italiano ma per sostituire il suo odio con l’accoglienza”.

Anche il Ciai, organizzazione che si occupa di tutela dell’infanzia e adozioni internazionali, ha condannato le parole del leader della Lega. “I nostri figli adottivi – si legge in una nota- sono esattamente quelli che lei ha ridicolizzato parlando di  bambini ‘già confezionati’ che arrivano da lontano, che ’sostituiscono’ quelli che, lei dice, “avremmo dovuto partorire”. Questo “è offensivo, pericoloso E anacronistico. È offensivo per i nostri figli e per tutti i bambini a cui ha fatto riferimento. È pericoloso perché la metafora lanciata dal palco è un seme sparso che rischia di attecchire: lo sa che si potrebbe intendere che oggi in Italia i nostri figli e le nostre famiglie sono sbagliate? È anacronistico perché a sentire queste parole facciamo un passo indietro di 50 anni quando Ciai ha portato l’adozione internazionale in Italia.  Ma da allora sono circa centomila i bambini adottati da famiglie italiane.  Sono nostri figli, le nostre ragioni di vita, il bene più grande”

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