Il fatto non sussiste. Assoluzione con formula piena per Renato Soru e gli altri vertici di Tiscali dall’accusa di false comunicazioni sociali. La sentenza è stata emessa in tarda mattinata dai giudici del tribunale di Cagliari. I fatti si riferiscono ai bilanci del 2005 e sono legati alla cessione di un ramo di azienda. Soru, presente in aula, non ha rilasciato dichiarazioni, ma ha ricevuto l’abbraccio degli avvocati. Cadute tutte le imputazioni anche per gli altri vertici di Tiscali.

La pubblica accusa, sostenuta dal pm Andrea Massidda, aveva chiesto per tre anni per Soru e Luca Scano, il primo fondatore di Tiscali e l’altro componente del cda dell’azienda, e a un anno e mezzo per gli altri componenti del consiglio di amministrazione Salvatore Pulvirenti, Andrea PoddaRoberto Lai. Cuore del processo le ipotizzate false comunicazioni sociali nell’ambito dell’inchiesta sulla vendita di un ramo d’azienda di Tiscali. Il pm aveva invece sollecitato anche il proscioglimento per prescrizione per l’ex amministratore delegato Mario Rosso e per gli amministratori Romano Fischietti e Ernesto Fava. Nell’inchiesta il pm e gli investigatori della Finanza avevano scandagliato i bilanci e gli atti di vendita dei rami d’azienda dalla capogruppo Tiscali Spa a Tiscali Italia Srl e Tiscali Service Srl. Un’operazione da 162 milioni di euro, inseriti in bilancio nel 2005, che secondo la Procura avrebbe potuto influenzare l’andamento di Tiscali nel mercato borsistico.

L’europarlamentare del Pd, uscente non ricandidato ed ex presidente della Sardegna, era stato rinviato a giudizio nel giugno del 2016. Soru il 5 maggio 20916 si era dimesso da segretario regionale del Partito Democratico dopo la condanna a tre anni di reclusione inflitta dal giudice Sandra Lepore a seguito dell’accusa – mossa sempre dal pm Massidda – di aver evaso 2,6 milioni di euro nell’ambito di un prestito fatto dalla sua società inglese Andalas Ldt a Tiscali. Ma in appello era stato assolto come chiesto dal sostituto procuratore generale Giancarlo Moi. In passato, invece, l’europarlamentare era stato assolto con formula piena, in tutti i gradi di giudizio, per la vicenda legata all’affidamento della gara pubblica per la pubblicità istituzionale della Regione Sardegna, espletata quando Soru era governatore e vinta dalla multinazionale Saatchi&Saatchi.

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