L’idea di un medico a scuola piace. La proposta della ministra della Salute Giulia Grillo di avere un dottore in classe trova il plauso delle organizzazioni sindacali, dei presidi, della Federazione degli ordini dei medici e della Società italiana di pediatria. La rappresentante del Governo ha avanzato la sua intenzione nel corso di un convegno all’Inps: “Lancio l’idea – ha spiegato la ministra – del medico scolastico, una figura che esisteva già in passato ma che potrebbe essere molto utile su temi delicati come quelli riguardanti il sesso, il bullismo, i problemi riguardanti la sfera psichica, il consumo di alcol o di sostanze stupefacenti. Non solo. Nella scuola dell’infanzia potrebbe essere utile per individuare malattie precocemente”.

Immediata l’approvazione da parte dei dirigenti: “Non abbiamo nulla al contrario. Siamo favorevoli. Se ci potessimo avvalere – spiega il presidente dell’associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli – di un professionista in più sarebbe l’ideale. Immagino vi possa essere un problema di costi ma non ce ne faremo certo carico noi scuole. Il medico potrebbe essere utile per tenere sotto controllo le questioni relative alle vaccinazioni ma anche ai fini della sicurezza. Vedo un unico problema, la professione medica ha molte specializzazioni sarebbe difficile avere un dottore competente in ogni materia”. Giannelli si spinge oltre la proposta della Grillo: “Servirebbero due figure: una per i bambini e una per i docenti”. A dire la sua è anche Lena Gissi, segretaria della Cisl Scuola: “Dovremmo già averlo perché è previsto dal Decreto 81 del 9 aprile del 2008 ma i tagli al sistema sanitario hanno escluso questa possibilità. Da anni ci dovrebbe essere il medico del lavoro ma non è mai stato assegnato. Penso che più che un medico generico ci dovrebbe essere nelle scuole la figura dello psicopedagogista per garantire migliori relazioni, per fare attività informativa e di prevenzione anche con i genitori e i docenti”.

Ancor più favorevole all’idea della Grillo è Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici: “Finora il medico scolastico è sempre stato ritenuto extra Lea, ovvero fuori dai livelli essenziali di assistenza. Il dottore all’interno delle scuole ha avuto nel passato solo una funzione solo di sorveglianza. Oggi, invece, l’idea di poter inserire un medico all’interno delle strutture scolastiche è interessante perché ci sono alcune situazioni che sono maturate all’interno della società a cui bisogna prestare attenzione”. Anelli pensa ad un’attività di carattere educativo – sanitario all’interno del progetto formativo della scuola: “Potremmo essere quelli che sostengono tutta la cultura della prevenzione. Immagini ad esempio quanto potremmo essere utili nell’informare le ragazze in merito al vaccino Hpv per la lotta al cancro alla cervice uterina. Ma non solo. Il medico a scuola potrebbe aiutare a sconfiggere l’obesità infantile, abbiamo uno dei più alti numeri di obesi in Europa con conseguenti problemi diabetici. In questo caso insegnare ai ragazzi a fare attività fisica, a mettersi in movimento, ad avere uno stile di vita regolare può essere uno degli obiettivi. La terza questione è la prevenzione che potremmo fare verso le dipendenze. Si va dal tabagismo all’alcol alle droghe. Infine il medico potrebbe essere utile per educare i ragazzi all’uso corretto delle informazioni in Rete”.

Ad essere convinto della bontà della proposta della Grillo è anche il presidente della Società italiana di pediatria: “Dal nido al liceo va dato più spazio all’educazione sanitaria e all’educazione alimentare. La presenza di un medico, magari un pediatra, è un valore aggiunto”.

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