Completo blu elettrico, scarpa rossa, ton sur ton con il simil borsalino, Antonio Razzi, ex senatore, alla perenne ricerca delle luci della ribalta, si esibisce in un patetico “Gangnam Style”. Il palcoscenico era quello di Rai Uno, Ballando con le stelle.

Qualche mese fa ci ha provato dando sfogo al suo flusso di coscienza nella biografia Un senatore possibile e per la copertina si è fatto fotografare a torso nudo con nodo di cravatta a pelle dove si mette al servizio del lettore per far luce sul valore sostanziale della democrazia, sue testuali parole. Ma chi lo conosceva prima che Maurizio Crozza gli regalasse ben più di un quarto d’ora di celebrità con le parodie seriali di “amico caro, si faccia i ca…zi suoi”? Noi adesso ci facciamo un po’ i suoi.

La sua scheda di Palazzo Madama recita operaio tessile, di fatto entrò come apprendista manovale nella ditta tessile svizzera Tersuisse Multifils. Si sente svizzero d’adozione dove emigrò a 17 anni a Emmenbrucke (forse parla meglio il dialetto cantonale dell’italiano). E qui cominciò la sua scalata, senza picozza. Si autoproclamò presidente della Federazione Emigrati Abruzzesi in Svizzera. Incarico lasciato a malincuore quando fu eletto deputato nel 2006. Da lì un’ascesa senza intoppi (se non quelli con il congiuntivo) fino alla poltrona di senatore passando dalla lista dell’Italia dei Valori a quella dell’ “incasso” dei valori con Forza Italia.

Nei giorni bollenti in cui il dittatore Kim Jong-un minacciava di polverizzare l’America con la madre di tutte le bombe nucleari si offrì lui come mediatore politico in vista della sua partenza per la Corea del Nord: “Vado a fermare io i razzi”. Tra le sue innumerevoli gaffe, quella di paragonare la Corea del Nord alla sua amata Svizzera per ordine, pulizia e rispetto delle regole.

Adesso eccolo che mima il pop singer coreano Psy, fa cavalluccio, saltella, incrocia le mani, sculetta come una olgettina qualsiasi, ammicca alla sua partner ballerina Ornella Boccafoschi come un dongiovanni un po’ scimmiesco. Il Gangnam style ha avuto oltre 3 miliardi di visualizzazioni ed è entrato nel Guinness dei primati; a Razzi, showman per caso, apriranno le porte del Guinness dei primates. Per carità, non siamo razzi-sti, siamo solo anti/razzi.

Un’ultima curiosità? Quanto si becca al mese da rottamato del Senato?

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