Raggi chiama esercito. E l’esercito potrebbe rispondere “se il Viminale lo riterrà opportuno”. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, è tornata a chiedere l’intervento delle forze armate per vigilare sugli impianti di smaltimento dei rifiuti della Capitale, uno dei quali è stato completamente distrutto da un incendio l’11 dicembre scorso e l’altro danneggiato da un altro rogo scoppiato il 24 marzo. Lo ha fatto rivolgendosi alla prefetta di Roma, Paola Basilone, durante l’incontro che si e’ tenuto questa mattina in Prefettura sulla possibile crisi dei rifiuti generata dall’annunciata manutenzione agli impianti di proprietà del Colari del “re della monnezza” Manlio Cerroni. E non è la prima volta che Raggi invoca l’intervento dell’Esercito Italiano per dare una mano alla Capitale: in tre anni di mandato, la sindaca aveva chiesto la presenza dei soldati anche per contenere la criminalità ad Ostia, i roghi nella pineta di Castel Fusano, i roghi tossici nei campi rom e per riparare le buche sulle strade. Finora, il Ministero della Difesa, ha accontentato la prima cittadina solo in un caso specifico, quello del campo tollerato di via Salviati.

LE FALLE NELLA SICUREZZA DEI TMB – “Sulla sicurezza dei siti che trattano e smaltiscono i rifiuti di Roma Capitale – ha detto la prima cittadina – ho chiesto nuovamente al ministro dell’Ambiente, della Difesa, dell’Interno e dell’Economia e al prefetto il rafforzamento della vigilanza anche attraverso l’esercito”. E ancora: “Non vorremmo che questi incidenti che ci sono stati fossero ricorrenti quindi è il caso di aumentare al massimo il presidio su questi siti strategici”. Sia per il tmb di Salario che per l’episodio a Rocca Cencia, la Procura di Roma sospetta fortemente che gli eventi siano stati dolosi, ma ancora non sono state trovate tracce specifiche. Sta di fatto che gli inquirenti hanno colto parecchie falle nella sicurezza. A Salario, ad esempio, le telecamere erano state spente il venerdì precedente all’evento (avvenuto nella notte fra lunedì e martedì), mentre addirittura a Rocca Cencia non c’erano telecamere a circuito chiuso. Nel pomeriggio il Campidoglio ha chiesto ad Ama un report per sapere se tutte le telecamere del Tmb Rocca Cencia fossero attive la sera dell’incendio. A quanto risulta a IlFattoQuotidiano.it, che ha ricevuto conferma da autorevoli fonti societarie e investigative, il sistema di sicurezza del sito non è provvisto di telecamere.

Spetterà al Viminale, dunque, decidere se questi eventi si sarebbero potuti evitare con la presenza dei soldati. “Noi siamo a disposizione di tutte le citta’ d’Italia”, spiegano dall’entourage della ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, anche se “queste valutazioni devono essere fatte dalle Prefetture e poi dal Viminale.

TUTTE LE VOLTE CHE RAGGI HA CHIESTO I SOLDATI – Come detto, quello degli impianti rifiuti è il quinto intervento dell’esercito richiesto da Virginia Raggi in questi (quasi) tre anni di governo cittadino. “Se serve, a Ostia bisogna mandare anche l’esercito”, rispose il 25 novembre 2017 alla giornalista di Sky, Maria Latella, ad una domanda sulla criminalità mafiosa ad Ostia, all’indomani dell’aggressione del boss Roberto Spada a un inviato Rai. Pochi mesi prima, il 2 agosto 2017, dopo il terribile incendio che distrusse una fetta importante della pineta di Castel Fusano, Raggi chiese e ottenne dalla Prefettura l’intervento dei Granatieri di Sardegna per presidiare la zona contro i piromani. Non è andato a buon fine, invece, il blitz del deputato M5S, Francesco Silvestri – che collabora a stretto contatto con la Giunta capitolina – il quale avrebbe voluto inserire un emendamento nell’ultima manovra del governo per permettere alla Capitale di “utilizzare le tecnologie del Genio Civile” per riparare le buche sulle strade romane; data praticamente per certa, alla fine la norma venne cancellata dal testo definitivo, per il disappunto di tutto il Campidoglio. “Una grande vittoria per Roma e i romani – aveva esultato il 18 dicembre la sindaca – il governo sta mantenendo le promesse, ha stanziato i fondi per il rifacimento delle strade, ulteriori fondi per il trasporto pubblico. Verrà impiegato l’esercito e il genio militare” per rifare le strade di Roma. I soldati, invece, sono arrivati e sono tuttora schierati a guardia dei due campi rom tollerati di via Salviati, nel quartiere Tor Sapienza, fra i più noti per il fenomeno dei roghi tossici. Sono appena passati 15 giorni dall’arrivo dei militari, ma gli incendi sembrano proseguire – sebbene in misura ridotta – come documentato costantemente da uno degli attivisti storici di Tor Sapienza, Roberto Torre.

RAGGI IN AULA: “VECCHIO SISTEMA SI INFILTRA” – Intanto, sempre nella giornata di oggi, Virginia Raggi ha parlato all’Assemblea Capitolina per riferire dopo l’arresto del presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito – sospeso dalla prefettura per 18 mesi – La prima cittadina ha ribadito la volontà di andare avanti, difendendo il proprio operato e quello dell’amministrazione. “Sapevo che il vecchio sistema avrebbe provato a riproporre i metodi del passato contro cui lotto ogni giorno – ha detto in Aula Giulio Cesare – ma noi abbiamo dimostrato di avere gli anticorpi e di saper resistere e lo abbiamo dimostrato. Il M5S ha immediatamente espulso De Vito perché quanto emerso non è in linea con i nostri principi, il nostro non è stato un giudizio sommario ma politico”. Poi ha riaccolto, ufficialmente, Daniele Frongia in giunta dopo la richiesta di archiviazione formulata al gip dai pm della Procura di Roma, relativamente a una vicenda contemplata nell’inchiesta sullo stadio dell’As Roma: “Sono certa che l’assessore Frongia continuerà a svolgere il suo incarico con un impegno rinnovato”, ha detto.

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