La notizia che Papa Francesco ha rifiutato di vedere Matteo Salvini, in segno di protesta per la politica disumana promossa da quest’ultimo in tema di migrazioni, va verificata ma è degna di nota. Non ci sarebbe infatti da stupirsene più di tanto, data l’evidente divergenza tra gli approcci politici, sociali e umani dei due personaggi. A questo punto occorre aspettarsi, data la passione del leghista per i travestimenti, che Matteo Salvini scenda in campo abbigliato da Papa, ovvero candidi se stesso o i fidi Lorenzo Fontana e Mario Borghezio al prossimo Conclave.
Scherzi a parte, è davvero divertente osservare come mentre la Chiesa cattolica si discosti, almeno in parte, da atteggiamenti superati su una serie di temi prevalentemente di carattere sociale, determinate forze di estrema destra alla ricerca di legittimazione identitaria nel mondo globalizzato facciano proprio il bagaglio ideologico più retrivo. Salvini in questo appare lanciato ventre a terra.

Prendiamo due elementi di attualità. In primo luogo, la morale sessuale. L’oscena assise in corso a Verona con tanto di patrocinio dell’amministrazione di destra e partecipazione di Salvini in prima fila intende riaffermare alcuni pilastri del pensiero reazionario in materia. Alle persone, specie di sesso maschile, sconcertate dalla globalizzazione e che magari hanno perso reddito, lavoro e servizi sociali per effetto dell’avanzata galoppante del capitalismo neoliberista – benedetto praticamente da tutto lo schieramento politico italiano, dal Pd a Forza Nuova, con l’eccezione della sinistra – viene offerta a compensazione la perpetuazione del patriarcato e la dannazione eterna degli Lgbt.

Data l’avversione dello schieramento bigotto per le misure contro la violenza sulle donne si direbbe che al maschio, di qualsiasi ceto sociale, sembra consentito pure picchiare – magari con moderazione – la propria consorte. Alle donne viene inoltre negata qualsiasi libera scelta, specialmente quando si tratti di aborto e maternità. Fanno bene i giuristi democratici a parlare al riguardo e senza riserve di “deriva oscurantista”, nonché i 500 e più docenti dell’Università di Verona che dichiarano senza mezzi termini “aberranti” le idee e visioni del mondo professate dai bigotti in trasferta mondiale a Verona.

Il secondo tema è quello della cosiddetta legittima difesa. Salvini ha incassato in questi giorni l’approvazione di una legge che rischia di rendere sempre più simile l’Italia agli Stati Uniti, un Paese dove nell’anno in corso si sono già registrati ad oggi 11.864 sparatorie, 65 stragi con almeno quattro vittime, 5.639 feriti e 3.195 morti. Grasso beneficio ne trarranno, e ne saranno ovviamente molto grati a Salvini, i produttori e trafficanti di armi, gli stessi che vendono gli ordigni made in Italy con i quali ogni giorno vengono massacrati bambini e altri civili in Yemen e altre parti del mondo.

Avanti tutta contro la civiltà, che sia occidentale o di altra origine. Questa la direzione di marcia che la Lega ha impresso al governo italiano. L’impagabile Luigi Di Maio, con tutto il Movimento Cinque Stelle che gli è stato sconsideratamente affidato, tace, ingoia e perde voti. Unitamente al razzismo contro gli immigrati e altri settori della popolazione (islamici, ebrei, negri), sessismo e promozione della violenza privata a difesa del patrimonio, ritenuto più importante e degno di protezione della vita umana, sono i capisaldi ideologici della nuova destra. In un contesto del genere non è certo casuale che si moltiplichino gli stupri e le aggressioni contro le persone di pelle scura.

Referenti internazionali di questo delirio reazionario sono il famigerato Steve Bannon e gli altrettanto famigerati Donald Trump e Jair Bolsonaro, alfiere quest’ultimo di una crociata condotta all’insegna di Bibbia, pallottola e bestiame, che gli ha consentito di vincere le elezioni brasiliane grazie all’appoggio di una magistratura indegna e compiacente che ha tolto di mezzo Lula, di gran lunga il candidato favorito nei sondaggi. La liberazione del genere umano dalle catene del patriarcato e del capitalismo, tra loro strutturalmente connessi, passa oggi per una lotta senza quartiere contro questa destra che è riuscita mettere insieme il peggio del peggio e le cui radici, più che al pensiero giudaico-cristiano che determinò indubbi avanzamenti intellettuali, vanno fatte risalire al Paleolitico e agli scontri fra ominidi armati di clava.

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