5. Il nostro quinto titolo, mai si dica banalmente rosa – anche perché questo è proprio rosso come la sottoveste della protagonista – lo troviamo diretto da Mario Martone. Il suo iconico L’amore molesto rappresenta al meglio dramma e ricerca della verità nel passato da parte di una donna che perde la madre. La riedizione 2018 in Blu-Ray è frutto di un restauro di cui parla a lungo negli extra il regista soffermandosi sulla rimanipolazione del colore ad opera di Luca Bigazzi. Interventi e decolorazioni sulle scene del passato che hanno donato al film nuovi contrasti cromatici, una veste di grana modernissima e perfetta, spanne sopra tanto cinema iperdigitale.

Per un minutaggio totale che tocca quasi i 90 minuti di extra, c’intrattengono sul divano anche l’intervista dell’epoca a Martone, dove parlava delle location in una Napoli periferica e dell’importanza e influenza dei suoni urbani sulla trasposizione del romanzo, quanto le confessioni di Anna Bonaiuto. La sua “recitazione poco pensata” ne rese la narrazione ancora più viscerale. L’attrice, anche lei intervistata all’epoca, parlava del suo personaggio, della giusta distanza dall’autrice misteriosa Elena Ferrante e dell’aiuto ricevuto da una città “ostile, appiccicosa, molesta”. Confessioni anche sul suo debole per il ruolo della madre e per il doppio ruolo di vittima e indagatrice, insieme all’ossessione per il corpo che arde nel suo personaggio. Inoltre il backstage old style confezionato a mo’ di cortometraggio – con Martone su un suo tema ricorrente, le libertà pagate a caro prezzo – arricchiscono di vintage il cofanetto già dotato di un generoso booklet fotografico. Mentre chiude la passerella a Cannes 1995: Martone e Bonaiuto per mano insieme a tutto il cast come una compagnia teatrale.

https://www.youtube.com/watch?v=TpGpdqhHdgo

6. Infine la nostra donna sola contro tutti s’incarna in Halla, ambientalista islandese ai limiti dell’eco-terrorismo che combatte gli impianti siderurgici sabotando i tralicci che li alimentano. La donna elettrica, diretto da Benedikt Erlingsson e interpretato da una salace Halldóra Geirharðsdóttir, ci porta tra la natura possente d’Islanda e quella ribelle e conservativa di una donna. Non si tratta del solito cliché sulla donna ribelle, ma di una vera e propria doppia vita. Halla dirige un coro ma contemporaneamente trama contro le multinazionali, il che la rende significativamente affascinante. Il film, presentato peraltro alla Semaine de La Critique del Festival di Cannes 2018, si trova al centro di una campagna di crowdfunding per la stampa e pubblicazione dei cofanetti. Se le vie del cinema sono infinite, le donne ci accompagneranno lungo ognuna di esse.

https://www.youtube.com/watch?v=Q8_sdrGXqCM&feature=youtu.be

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8 marzo in sei film: Girl, Manifesto, L’amore molesto, Il futuro è donna, Thelma, La donna elettrica

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