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Il Miur premia i suoi docenti con un corso sull’esorcismo. Sembra uno scherzo ma non lo è

Il Miur premia i suoi docenti con un corso sull’esorcismo. Sembra uno scherzo ma non lo è
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Bisogna riconoscere che il Ministero dell’Istruzione non smette mai di stupire. Se si tratti semplicemente di casualità oppure di una scelta consapevole non sembra possibile determinarlo con certezza. Ma la propensione alla novità, elevata a sensazionalismo è assodata. Novità che non risparmia nessuno degli attori principali della Scuola. Non gli alunni che da quest’anno, si confronteranno con un esame di maturità rivisto e (s)corretto. Ma neppure gli insegnanti, ai quali ora è offerta un’occasione unica: un corso di formazione “sull’esorcismo e la preghiera di liberazione”.

Sembra uno scherzo, ma non lo è, sfortunatamente. Per verificare è sufficiente navigare in rete, andando sulla piattaforma del Miur Sofia, che raccoglie l’elenco di tutte le iniziative formative messe a disposizione dal Ministero. Insomma non uno dei corsi organizzati direttamente da alcune scuole. Corsi ideati per premiare i docenti più intraprendenti.

In questa occasione si tratta di un modulo di lezioni offerte dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, “soggetto che, in quanto Università, è accreditato automaticamente ai sensi della direttiva 170/2016”, hanno cercato di spiegare dal Miur, appena la notizia ha cominciato a rimbalzare. Creando sorpresa e sdegno. Già perché sulle finalità del corso non ci sono dubbi. Come si legge sulla piattaforma, “propone un’attenta ricerca accademica ed interdisciplinare sull’esorcismo e la preghiera di liberazione…, approfondendo sia le tematiche direttamente connesse alla pratica dell’esorcismo e a una sua corretta prassi, sia tematiche collaterali (antropologiche, mediche, psicologiche, farmacologiche, criminologiche, legali, ecc…)”. Così come è certo a chi sia indirizzato. Gli insegnanti, di religione, ovviamente.

Per chi ha una qualche dimestichezza con la scuola e conosce la questione dei corsi di aggiornamento rivolti agli insegnanti, il corso pubblicizzato dal Miur potrebbe non essere una sorpresa. I corsi, generalmente, sono più che multidisciplinari. Si potrebbe affermare che siano spesso quasi “omnicomprensivi”. I temi trattati sono estremamente variegati. Come preferiscono sostenere dal Ministero, utilizzando una dicitura eccessivamente indulgente, “l’offerta formativa è vasta”. “Vasta”, anche se non sempre di qualità eccelsa. Ma nonostante tutto questa volta il Miur sembra essersi superato. Ha stupito, per l’ennesima volta.

Un particolare per provare a capire. Il corso non è gratis. Anzi costa 400 euro. Cifra tutt’altro che irrilevante. Tanto più per chi fa l’insegnante. Certo, è vero, la formazione non è obbligatoria. La fa chi vuole, chi intende “aggiornarsi”. Non esiste obbligo come per alcuni ordini professionali. Insomma si sceglie se farla e poi si sceglie quale fare. Quindi quel corso sull’esorcismo non sarà seguito coattamente da schiere di insegnanti in cerca di crediti. Le lezioni saranno appannaggio solo di chi lo vorrà. Ma il punto è un altro e riguarda la disinvoltura con la quale il Miur autorizza molti corsi. Tra i quali, ora quello sull’esorcismo. Il problema è nelle scelte del Ministero. Nella selezione che non c’è e, qualora ci sia, è evidentemente inefficace. La formazione è una questione seria. Per questo andrebbe offerta con raziocinio. Scegliendo. Insomma proprio come non sembra sia stato fatto in questa circostanza.

Gli esorcismi lasciamoli all’Associazione internazionale fondata nel 1990 da padre Renè Chenesseau e da padre Gabriele Amorth. Agli insegnanti serve altro.

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