Dista solo 30 milioni di anni luce dalla nostra Via Lattea e per le sue caratteristiche viene considerata una rarità. È la nuova galassia scoperta “per caso” dal telescopio spaziale Hubble, chiamata Bedin 1. Il nuovo vicino cosmico, spiegano gli astronomi, è di modeste dimensioni: misura 3000 anni luce nella sua massima estensione, una piccola frazione rispetto all’immensità della Via Lattea. La raccolta di stelle è anche estremamente debole, per questo è stata classificata come una galassia nana sferoidale.

A renderla unica non è tanto la sua forma – la classificazione “nana sferoidale” è infatti abbastanza frequente (già 36 quelle individuate fino a oggi) – quanto la sua posizione. Bedin 1 è probabilmente la galassia nana più isolata scoperta finora. Dalle proprietà delle sue stelle, inoltre, gli astronomi sono stati in grado di dedurre che ha circa 13 miliardi di anni, quasi quanto l’universo stesso. A causa del suo isolamento, che non le ha permesso di interagire con altre galassie, e della sua età, Bedin 1 è l’equivalente astronomico di un fossile vivente del primo Universo.

Gli astronomi l’hanno identificata accidentalmente, mentre, utilizzando il potente apparecchio della Nasa/Esa, stavano studiando alcune stelle, quelle più vecchie e più deboli, del cluster globulare NGC 6752. Nei margini esterni dell’area osservata con l’Advanced Camera for Surveys di Hubble era visibile una raccolta compatta di stelle, appunto la nuova Bedin 1. Secondo gli esperti, la scoperta è stata veramente un colpo di fortuna: pochissime immagini di Hubble consentono di vedere oggetti così deboli e oltretutto di solito gli scatti coprono solo una piccola area del cielo. I futuri telescopi con un ampio campo visivo, come il telescopio WFIRST, avranno telecamere che copriranno un’area molto più ampia del cielo e potrebbero trovare quindi molti altri “vicini galattici”.

Foto Nasa da spacetelescope.org

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