Alessandro Magno, il grande generale macedone, nato nel 356 a.C, è stato uno dei militari di maggior successo della storia. Oggi sappiamo qualcosa di più sulla sua morte, avvenuta nel 323 a.C. Alessandro morì a causa della sindrome di Guillain-Barré Syndrome, un disturbo neurologico raro autoimmune che lo lasciò paralizzato per sei giorni, privandolo a poco a poco della capacità di camminare, parlare e infine respirare. La causa fu un’infezione da Campylobacter pylori, comune a quel tempo e causa frequente della malattia. Non morì quindi per un’infezione semplice, alcolismo o un omicidio come altre tesi hanno sostenuto.
Il decesso del condottiero, che aveva costruito un vasto impero che si estendeva dalla Macedonia e dalla Grecia fino in Persia, in Egitto e persino in alcune parti del nord dell’India, potrebbe essere il caso più famoso di pseudotanatos, o falsa diagnosi di morte, mai registrato. Quando ne fu dichiarata la morte, infatti, e il suo corpo fu preparato per la sepoltura, il condottiero macedone era ancora vivo. Solo che i medici non se ne accorsero. Lo dimostra il fatto che il corpo non ha mostrato segni di decomposizione per 6 giorni dopo la morte. Lo sostiene una ricerca condotta da Katherine Hall, della Dunedin School of Medicine dell’Università di Otago, pubblicata su The Ancient History Bulletin.”Gli antichi greci pensavano che ciò provasse che Alessandro era un dio: questo articolo è il primo a fornire una risposta reale”, conclude Hall.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez