Televisione

Carlo Freccero rivoluziona il palinsesto di Rai 2: “Detto fatto” e “I fatti vostri” di Magalli a rischio chiusura dopo 25 anni

La Rai2 che il nuovo direttore ha in mente è "pluralista e complementare a Rai1". L'onda di piena travolgerà anche alcuni programmi come "Night Tabloid". La conduzione sarà sempre affidata ad Annalisa Bruchi ma si chiamerà "Povera Patria". Ma non solo: tanti i cambiamenti annunciati da Freccero

di F. Q.

L’uragano Carlo Freccero si abbatte su Rai2. Il nuovo direttore della seconda rete nazionale mette in piedi una conferenza stampa che si trasforma in un vero e proprio show dove l’ironia e le frecciatine la fanno da padrone. La “notizia bomba” arriva subito. “Voglio riportare Daniele Luttazzi in Rai“, dichiara scandendo bene le parole. La Rai2 che il nuovo direttore ha in mente è “pluralista e complementare a Rai1“. Freccero parla di questa nuova sfida come di un “dottorato” ma sopratutto di una “rivincita sulle nefandezze di un potere che è passato”. Ed è proprio a riguardo di ciò che partono gli attacchi più diretti: “Non ho mai avuto Rai1 perché in passato la politica ed una parte del Vaticano, e mi riferisco al cardinal Bertone, non ha permesso che io diventassi direttore della prima rete nazionale“.

Quanto al Pd, invece, “mi ha mandato sul satellite (a Rai4, ndr) per punirmi ma mi ha aiutato perché così ho capito veramente cosa sia la tv digitale”. Freccero però non vuole sentire parlare di televisione sovranista: “Io faccio la tv punto e basta – sbotta – amo il pluralismo, più voci dissidenti ci sono e meglio è. Il pensiero unico, invece, lo detesto”. La nuova guida di Rai2 professa grande comunione di intenti con l’ad Fabrizio Salini. “Se lui è Don Chisciotte io sarò il suo Sancho Panza“, dice strappando una risata ai presenti. Ed anche con il direttore del telegiornale, Gennaro Sangiuliano, “la collaborazione è strettissima, in lui ho trovato un intellettuale”. A tal proposito Freccero svela la seconda grande novità presente nel suo programma editoriale: una trasmissione di approfondimento al termine del Tg. “È una lacuna che deve essere colmata subito – spiega – è una vergogna”. La volontà è quella di partire “al massimo entro fine gennaio” con dei conduttori che “vorrei fossero reperiti fra le risorse interne del Tg”. 

In attesa che ciò avvenga dal 7 gennaio il Tg2 si allungerà di 10-15 minuti. L’idea di Freccero è quella di concentrare gli sforzi nella fascia oraria dalle 19 alle 24. Nelle rimanenti ci sarà spazio soprattutto per lo sport e per varie repliche, “ma di qualità”. Ma chi potrebbe però fare le spese della “rivoluzione” di Rai2 è Giancarlo Magalli. La nuova strategia prevede infatti un taglio del budget nel daytime. “Volete sapere se Detto fatto e I fatti vostri sono a rischio taglio per contenere i costi?”, ha chiesto riferendosi ai programmi condotti proprio da Magalli da ormai 25 anni. “Naturalmente dobbiamo pensarci. Quei due programmi lì sono fatti molto bene ma sono trasmissioni da Rai1. Totalmente”.

L’onda di piena travolgerà anche alcuni programmi come “Night Tabloid“. La conduzione sarà sempre affidata ad Annalisa Bruchi ma si chiamerà “Povera Patria”. “Era un titolo demenziale – argomenta Freccero – si occuperà del rapporto fra economia e politica. Ci punto tantissimo”. Si sdoppierà invece “Nemo”. Da una parte un programma, ancora senza nome, condotto da Alessandro Sortino, “perché gli autori devono metterci la faccia” e dall’altra “Realiti Sciò” di Enrico Lucci,”che racconta l’Italia dei selfie, il narcisismo dei poveri “. Novità anche per la rubrica religiosa “Sulla via di Damasco” affidata a Eva Crosetta. “Sto lavorando con la commissione di vigilanza per avere una rubrica anche sulla religione musulmana“, aggiunge ancora Freccero. Rai2 conquista anche la nuova stagione della serie tv “The Good Doctor“, che partirà a marzo.

Sul capitolo ritorno di Simona Ventura con “The Voice“, infine, resta da sistemare un intoppo. “Lei per i talent è la numero uno – conclude Freccero – ma il programma deve risolvere un problema: non ci sono studi a disposizione. Lo faremo se se ne troverà uno. Il programma costa 400mila euro di costi esterni e quindi non posso permettermi di appaltare anche gli studi”. Un chiarimento che Freccero ha fatto all’indomani delle polemiche politiche sui possibili costi del talent. Mancano certezze, quindi, per “The Voice” ma, finita la conferenza stampa, Freccero assicura i giornalisti che riuscirà a trovare gli studi televisivi e che sta lavorando fortemente su questo. Quanto all’ipotesi che la Ventura possa fare anche qualcos’altro in Rai, Freccero si limita a dire: “Non posso fare contratti in esclusiva, devo fare solo contratti ad hoc”.

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