La buona reazione della Borsa colpisce perfino meno dell’ottima accoglienza ricevuta dalla politica. Volkswagen e Ford vanno spediti verso un accordo di alleanza strategica, anticipata dalla pagina motori de Il Fatto Quotidiano lo scorso 23 ottobre, che riposizionerà il gruppo tedesco negli States e contemporaneamente permetterà all’Ovale Blu di Detroit di attingere a tecnologie, piattaforme e soprattutto innovazione ad impatto zero, tutti capitoli giudicati critici per la rinascita dell’auto a stelle strisce in patria e in Europa.

L’incontro alla Casa Bianca tra Herbert Diess, numero uno del gruppo Volksawagen con Donald Trump segna insomma l’avvio di una convergenza parallela tra l’amministrazione statunitense e l’industria dell’auto del vecchio continente, pronta ad una nuova fase non più basata sullo spauracchio dei dazi doganali all’importazione, ma sulla collaborazione. “Siamo in fase avanzata di negoziati con Ford per costruire un’alleanza automobilistica davvero globale, che rafforzerà anche l’industria automobilistica americana”. Herbert Diess è puntuale nel cogliere le opportunità industriali per il suo gruppo che coincidono con le convenienze di un paese ormai costretto al protezionismo più bieco per difendere dalla scarsa competitività tecnologica e progettuale il proprio settore automobilistico e la sua forza lavoro. “Stiamo costruendo un’alleanza che rafforzerà la posizione della Ford in Europa attraverso la condivisione di piattaforme produttive e che ci sarà accesso alle potremmo usare le capacità produttive della Ford in Usa per costruire le nostre auto”.

Non uno scambio azionario o una fusione, questo va specificato, ma un piano di sinergia mirato ad estendere la penetrazione ad esempio della piattaforma MQB, l’architrave di Volkswagen su cui vengono realizzati decine di modelli appartenenti a tutti i marchi del Gruppo. Ma soprattutto oltre. Non a caso Volkswagen sarebbe alla ricerca di una collocazione utile per un nuovo stabilimento da aggiungere a quello già presente a Chattanooga, in Tennessee, ma questa volta dedicato espressamente alla produzione di auto elettriche.

Non a caso, il cerchio aperto da Herbert Diess lo chiudono le dichiarazioni alla agenzia reuters di Michael Jost, responsabile della strategia del marchio Volkswagen: “I nostri colleghi stanno lavorando sull’ultima piattaforma per veicoli che non saranno carbon neutral. Stiamo gradualmente eliminando i motori endotermici. Nel 2026 sarà avviata l’ultima linea produttiva di un veicolo con piattaforma con motore a combustione“. Come noto, per il 2030 il gruppo tedesco punta ad avere una gamma di oltre 300 veicoli elettrificati. E ora è il momento di acquisire sinergie e mercati.

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