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Roomba e Alexa alleate per pulirvi casa: vi basterà parlare

iRobot, azienda produttrice del robot aspirapolvere Roomba, e Amazon, hanno sottoscritto un accordo che permetterà di comandare i robot tramite l'assistente vocale Alexa.
Roomba e Alexa alleate per pulirvi casa: vi basterà parlare
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Roomba puliscimi la casa adesso! Se avete un robot aspira pavimenti Roomba o se intendete approfittare del Black Friday per comprarne uno, sappiate che potrete usare anche i comandi vocali per avviare le pulizie domestiche. Questa novità è frutto dell’accordo sottoscritto da iRobot e Amazon, relativo alla compatibilità fra il robot e i dispositivi Amazon Alexa, come Amazon Echo, Echo Dot ed Echo Spot.

È noto che i Roomba delle ultime generazioni sono connessi alla rete Wi-Fi domestica, e che per questo si possono programmare tramite l’apposita app per smartphone. La novità è che se alla stessa rete è collegato un dispositivo Amazon Echo, potrete comandare il Roomba con la voce. Per esempio, potrete chiedere ad Amazon Alexa di attivare, mettere in pausa, spegnere e far tornare alla base di ricarica il vostro robot. Senza alzarvi, e senza dover usare l’app iRobot HOME.

Da una parte questa novità promette di “migliorare l’esperienza tra gli utenti e i robot aspirapolvere. I dispositivi a comando vocale riscontrano un grande successo sul mercato ed è chiaro che i consumatori desiderano modi più semplici per interagire con un numero in crescita di prodotti e tecnologie all’interno dell’abitazione”, come ha sottolineato Colin Angle, numero uno di iRobot.

Dall’altra, come sottolineato in passato, si aprono interrogativi relativi alla privacy. Gli ultimi modelli Roomba infatti sono in grado di creare mappe dell’ambiente in cui operano, usando una combinazione di immagini a bassa risoluzione e dati di odometria. Quest’ultima è la tecnica che stima la posizione di un veicolo misurando, tramite sensori, lo spazio percorso dalle ruote e l’angolo di sterzo. Unendo le informazioni di tutta la base clienti, ed elaborandole nella maniera apposita, iRobot intende creare piani di pulizia migliori.

Un indubbio vantaggio per l’utente, che si paga però cedendo un pezzetto della propria privacy. Le immagini non vengono inviate all’azienda, mentre le mappe sì (previo vostro consenso). E c’è già Google pronta a sfruttare questi dati ambientali per integrarli con soluzioni avanzate per la domotica. L’idea è che in una casa domotica non troppo lontana nel tempo si potrà chiedere a Roomba di pulire la cucina. Il problema è che Roomba non sarebbe l’unico a sapere dov’è collocata la cucina in casa nostra!

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