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Ultimo aggiornamento: 18:26 del 9 Novembre 2018

Prescrizione, Bonafede: “Se Forza Italia protesta significa che la riforma non è debole. Presto incontrerò avvocati”

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“Se Forza Italia ieri ha occupato i banchi dell’Aula contro la riforma della prescrizione vuole dire che questa riforma non è deboluccia come si vorrebbe fare passare”. Lo ha sottolineato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in una diretta facebook per fare chiarezza sulla prescrizione, annunciando anche che a breve incontrerà toghe e gli avvocati. I penalisti hanno annunciato lo sciopero dal 20 al 23 prossimi contro la “controriforma autoritaria” del governo.

Quanto al Pd, Bonafede ha osservato: “Il Pd unito e compatto con FI contro la riforma della prescrizione: voglio solo ricordare che nella scorsa legislatura il Pd ha tradito la promessa degli elettori perché promise che la prescrizione sarebbe stata interrotta dopo l’inizio del processo, quindi ha tradito la promessa agli elettori. Quanto ci ha messo? Se per i giornali è breve un anno, immagino che gli altri ci avranno messo meno; invece no, ci hanno messo tre anni da quando hanno depositato la legge a quando l’hanno approvata”. Lo spirito della prescrizione, ha spiegato ancora, è “evitare che si possa verificare che lo stupratore affronta il processo in primo grado poi in appello gli si dice che il reato è scaduto. Basta giustizia a tarallucci e vino, basta impuniti”.

Perché la prescrizione, che verrà approvata insieme alla ‘spazza-corrotti‘ avrà effetto un anno dopo? “E’ molto semplice – dice Bonafede – nel contratto di governo è scritto che la riforma della prescrizione sarebbe entrata in vigore contestualmente agli investimenti per la giustizia affinché i processi avessero le spalle un pò più larghe. Ci si obietta che allora vogliamo fare gli investimenti tra un anno? No, nella manovra sono stabiliti 500 milioni di euro nel settore giustizia per fare assunzioni di cancellieri e magistrati ma questo non si può fare subito perciò ci siamo dati un anno di tempo, è un tempo minimo tra l’altro”. Sintetizza il guardasigilli: “Entro dicembre 2019 si farà la riforma del processo penale come ci avevano chiesto avvocati e magistrati che incontrerò molto presto, nei prossimi giorni, massimo nelle prossime settimane”.

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