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Ultimo aggiornamento: 19:55 del 25 Ottobre 2018

Moscovici nel 2012 attaccava i tecnocrati Ue, il cronista glielo ricorda: “Come Di Maio”. E lui: “Era campagna elettorale”

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“Come abbiamo già detto siamo disposti al confronto e al dialogo con la Commissione Europea, ma vorrei che, durante questo dialogo, Moscovici si ricordasse delle sue parole quando era ministro e si rendesse conto che ciò che vale per la Francia non può non valere per l’Italia. Siamo entrambi due Paesi Fondatori e siamo entrambi due paesi sovrani. Sì al dialogo ma noi andiamo avanti. Moscovici, come lui stesso ammette, al mio posto farebbe lo stesso”. Ad affermarlo è il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, in un post su Facebook riferendosi ad un domanda fatta al Commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici in merito a dichiarazioni fatte quando era ministro dell’Economia francese.

A corredo del commento il ministro Di Maio ha postato un video che riporta il momento in cui il giornalista del Corriere della Sera Ivo Caizzi formula la domanda che imbarazza Moscovici: “Vedrete l’imbarazzo dell’attuale commissario Moscovici – scrive ancora il vicepremier -, quello che ha bocciato la nostra manovra e che ha passato interi giorni a criticare a mezzo stampa l’operato del governo, ammettere che quando era ministro delle Finanze della Francia aveva posizioni molto simili a quelle espresse da me in queste settimane”.

Caizzi cita una vecchia intervista che Moscovici ha rilasciato al New York Times, quando era ministro delle Finanze in Francia: “Lei criticava i tecnocrati di Bruxelles perché hanno una visione neoliberista e comunque ortodossa. Lei diceva di essere socialista e di avere una linea diversa e disse anche ‘abbiamo libere elezioni in Francia e quindi siamo noi a determinare le nostre politiche‘, ma sembra di ascoltare Di Maio, ci spiega questa divergenza di atteggiamento?”.

La risposta del commissario arriva dopo un po’ e tradisce un evidente imbarazzo: “Mi sono agitato, mi sono chiesto da dove venisse questa intervista, poi ho capito che erano propositi da campagna elettorale, mi ricordo da ministro delle Finanze della Francia. Allora vorrei dire due cose: la prima, e non è qualcosa che auguro all’Italia, è che la Francia ha vissuto per 10 anni in deficit eccessivo. La seconda è che quando sono diventato ministro delle Finanze, e quando si va al potere poi si agisce, sono stato quello che ha ridotto più di tutti in 15 anni il deficit, sia nominale che strutturale, tra 2012 e 2014. Perché ero convinto precisamente del fatto che il debito pubblico è il nemico dell’economia e il nemico del popolo”

Moscovici, sottolinea Di Maio nel suo commento: “si dimentica di dire che con lui alle redini dell’economia francese il loro debito pubblico è aumentato passando da 89,5% sul pil al 94,8% sul pil, per arrivare al 97% sul pil attuale. C’è qualcosa che non torna nel suo ragionamento quando dice che il debito pubblico è il nemico del popolo. L’Italia, con la Manovra del Popolo, rivendica il diritto a fare quello che in passato hanno fatto la Francia e altri Paesi europei. Noi vogliamo abbattere il debito puntando sugli investimenti, sulle persone e sulle imprese, non tagliando i diritti delle persone come è stato imposto all’Italia in passato. Questa manovra è stata scritta a Roma, non a Bruxelles”, conclude Di Maio.

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