La procura di Roma ha aperto un’indagine per occupazione abusiva e resistenza a pubblico ufficiale nei confronti di venti militanti di Casapound. Lo riporta il Corriere della Sera, secondo cui l’inchiesta potrebbe allargarsi: il procedimento nasce dai fatti di martedì 23 ottobre, quando la guardia di Finanza arrivata davanti allo stabile occupato via Napoleone III ha deciso di rimandare il blitz. Le Fiamme gialle dovevano entrare nella sede del movimento per valutare un eventuale danno erariale, su mandato della procura regionale della Corte dei conti. Ne sono nati momenti di tensione, e secondo le ricostruzioni, anche per questo motivo la Finanza ha scelto di rinunciare all’operazione rinviandola a un’altra data.

In queste ore i pubblici ministeri Michele Nardi e Francesco Caporale hanno disposto l’acquisizione di articoli di stampa relativi all’occupazione dell’edificio in via Napoleone III, vicino alla stazione Termini, avvenuta nel 2003. È in corso, scrive ancora il quotidiano, una ricognizione volta a stabilire chi davvero viva in quel palazzo, che oltre alla sede del movimento di estrema destra ospita le abitazioni (anch’esse occupate abusivamente) di alcuni nuclei familiari. L’indagine si baserà su una relazione approfondita svolta dalla polizia municipale, su mandato del Campidoglio, nel 2014: anche in quel caso, dopo essere stati respinti una prima volta, erano riusciti a entrare nell’edificio.

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