Durissimo j’accuse pronunciato dal senatore Pd, Matteo Renzi, contro il presidente della Rai, Marcello Foa, nel suo discorso di chiusura della nona edizione della Leopolda. Renzi menziona la discussa intervista rilasciata da Foa al quotidiano israeliano Haaretz (“L’intera delegazione del Pd, ha ricevuto finanziamenti dal miliardario George Soros“): “Il presidente della Rai è un bugiardo, è una fake news vivente, è una fake news che cammina. E’ una vergogna che non ci sia nessuno che abbia il coraggio di dirlo. Io non ho paura. Non invitatemi alle trasmissioni, c’è un popolo che sta con noi comunque. E ve lo dice in faccia: il presidente della Rai un bugiardo. Chiedo agli europarlamentari del Pd di denunciare per calunnia e diffamazione domani mattina il presidente della Rai. Vergogna!”.
E aggiunge: “Il presidente della Rai dovrebbe essere il presidente di tutti. Stiamo chiedendo da settimane che ci facciano vedere le schede della sua elezione, perché abbiamo ragione di chiedere che le schede siano state segnate. E lo dico ai presidenti Casellati e Fico: se avete a cuore i principi di trasparenza dei lavori parlamentari, dovete aprire quelle schede e far vedere se ci sono dei segni sulla elezione di Foa. E’ uno scandalo senza precedenti nella storia dell’informazione italiana. Neanche Berlusconi era arrivato a tanto. Vergognatevi“.
Poi accusa Conte: “Lo direi anche al governo, se solo vi fosse un presidente del Consiglio che non avesse mentito, non solo sul suo curriculum, ma anche sul suo concorso. Noi non sappiamo come sarà come presidente del Consiglio questo premier improvvisato, ma siamo certi che come professore ha mentito sul suo concorso. E allora su ciascuna delle questioni relative al governo di questo Paese noi non ci tireremo mai indietro”.
Renzi chiosa, tra applausi scroscianti e urla inneggianti del pubblico: “Quando mi chiedono con quale titolarità parlo, rispondo che ho la titolarità di senatore eletto della città di Firenze. Ho la titolarità di rappresentare un popolo che non si piega alle fake news. Ho la titolarità di chi ha rinunciato alle poltrone per affermare un ideale. Ho la titolarità di chi crede che la politica sia speranza e non potere. Ho la titolarità del popolo della Leopolda. Vi piaccia o non vi piaccia”.
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