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Bosnia, vince il separatista serbo Dodik. Filorusso: definì il Paese un “non-Stato”

Il leader nazionalista ha superato con il 56% dei voti il moderato Mladen Ivavic, presidente uscente in quota serba. Gli altri due presidenti sono il nazionalista islamico Sefik Dzaferovic per la parte musulmana e il socialdemocratico Zelijko Komsic per quella croata-cattolica. Ivanic non riconosce la sconfitta: "Irregolarità nel voto"
Bosnia, vince il separatista serbo Dodik. Filorusso: definì il Paese un “non-Stato”
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A capo della Bosnia ci sarà un uomo che ha definito il Paese un “concetto fallito“, un “non-Stato” e la capitale Sarajevo “territorio straniero“. Il nazionalista filorusso Milorad Dodik ha battuto il moderato Mladic Ivanic nella corsa al seggio serbo-ortodosso della presidenza tripartita comecomunica il presidente della commissione elettorale Branko Petric, specificando che l’affluenza al voto è stata del 53%. Secondo gli ultimi dati disponibili, basati sull’85% delle schede scrutinate, Dodik era in vantaggio con il 56% dei voti sul rivale. Gli altri due capi dello Stato bosniaco saranno il nazionalista islamico Sefik Dzaferovic per la parte musulmana e il socialdemocratico Zelijko Komsic per quella croata-cattolica.

La presidenza della Repubblica balcanica, secondo gli accordi di Dayton che posero fine alla guerra nel 1995, è infatti un organo collegiale di tre membri, uno per ogni popolazione presente: serbi, bosgnacch(musulmani) e croati. Ciascun membro assume a rotazione la rappresentanza per un periodo di otto mesi. Dodik è il presidente uscente della Republika Sprska, l’entità amministrativa a maggioranza serba che insieme alla Federazione di Bosnia-Erzegovina, a maggioranza musulmano-croata, costituisce lo Stato bosniaco. Si è sempre dichiarato favorevole a una secessione serba, ha definito la Bosnia unita “un’idea nata dai musulmani” e ha sempre manifestato stima nei confronti di Vladimir Putin, con cui si è incontrato più volte. Nel 2016 ha indetto in Republika Sprska un referendum, dichiarato incostituzionale, per rendere festa nazionale il 9 gennaio, data d’inizio della guerra civile tra serbi e croati. Il sì aveva vinto con il 99,81 per cento.

Mladen Ivanic, moderato di centrodestra sfidante di Dodik e membro serbo uscente della presidenza, non ha riconosciuto la sconfitta, chiedendo un riconteggio dei voti. A suo avviso ci sarebbero state delle irregolarità, in particolare nel comune di Zvornik, e ha aggiunto che sono ancora da conteggiare i voti dall’estero. A capo della Republika Sprska è stata invece eletta Zeljka Cvijanovic, premier uscente dell’entità federale, dello stesso partito di Dodik.

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