Bentornati a Ten Talking Points, l’unica rubrica che quest’anno uscirà quando le pare (quindi non aspettatela ogni lunedì). Altre considerazioni.
(Sul serio: quest’anno TTP uscirà solo quando mi girerà, avrò tempo e accadranno cose per me belle. Rosario Dawson che mi frusta. Nardella che picchia Lotti. L’Inter che fa ridere. Cose così. Altrimenti niente).

1. La Juve si è addormentata col Chievo e con la Lazio ha sofferto, ma ha sempre dato la netta percezione di vincere. Anche solo per inerzia. E’ ottomila volte superiore a chiunque (in Italia) e otterrebbe lo scudetto in ciabatte anche “solo” con la panchina. Quest’anno vincerà più partite di quante ne giocherà (In Italia). No contest (in Italia).
2. E’ ancora Inter leggenda. Spende 817 milioni di miliardi per essere l’anti-Juve (e lo è), la critica ne loda ogni reparto e due settimane fa c’era già chi paragonava Lautaro Martinez a Pelè. Poi si parte – pronti, via – e si sogna subito come se non ci fosse un domani. Nello specifico. 1) Col Sassuolo perde “per colpa del terriccio” (garantisce Spalletti). 2) Col Torino di Frigna Mazzarri fa un primo tempo da satanasso, poi però nella ripresa Handanovic preme il pulsante “Usciamo un po’ alla fava” di Fifa19 e Belotti realizza un gol che neanche nei sogni più lisergici di Morgan. #amala
2 bis. Sempre più straordinari i soliloqui di Spalletti. Lo sguardo fisso verso l’abisso, le pause di Celentano, le prose di un Gadda distopico. E’ davvero torcida. #amala
2 ter. Mi ero dimenticato una cosa: #amala.
3. Il Milan andrà alla sosta con zero punti e psicologicamente sarà devastante. Non ha giocato col Genoa, ha perso nella maniera peggiore col Napoli e con la Roma perderà con altri rimpianti. Buona campagna acquisti, ma l’assenza di un vice-Biglia (peraltro ai minimi storici) porterà lacrime e sangue. Donnarumma ha la reattività di Gozi a L’aria che tira, Bakayoko mi ha ricordato per veemenza il Poro Asciugamano e il Mirabile Higuain rischia di non avere riferimenti alla sua altezza. Temo che a Gattuso abbiano dato un giocattolo troppo grande per lui. Resta Suso, che dispensa calcio anche quando non ne ha voglia, il buon vecchio Jack e l’imprescindibile Calhanoglu. Non basteranno comunque per andare in Champions League. Le locuste invaderanno il Pianeta Terra, tutto sarà dolore e moriremo tutti. Sono triste.
3 bis. Ma sono anche contento, perché con Leonardo e Maldini anche le sconfitte faranno meno male. Ci eravate mancati, ragazzi: bentornati a casa.
4. Fino a ieri trattavano il Napoli di Ancelotti neanche fosse il figlio della serva Menca. Poi il Sommo Ancelotti, a cui voglio un bene dell’anima, arriva e ne vince due su due. In rimonta. Carletto ha cambiato poco, con quella sua ricetta contadina che trasuda competenza e buon senso. E ci ha preso un’altra volta. Egli è Grande.
5. Alla vigilia, Filippo Inzaghi aveva garantito: “Saremo i guastafeste della serie A”. Come no. Contro Spal e Frosinone ho davvero visto un Bologna guastatore e iconoclasta, più o meno come Amedeo Minghi in un rave a Tregozzano coi Motörhead.
6. Spal a punteggio pieno. Boateng dà ancora segno di sé. Giampaolo in versione hipster mesto non mi convince. Roma-Atalanta si preannuncia molto bella. De Zerbi insegna calcio, Velazquez non si conosce neanche da solo ma mi piace. E questa Fiorentina giovane e folle potrà divertire.
7. Non c’entra molto, ma ho appena finito di vedere La tregua su Netflix. E’ una serie molto triste e molto bella. Ve la consiglio, anche perché il protagonista è uguale a Fabrizio Biasin di Libero. Ma proprio identico. Anzi secondo me è proprio lui.
8. In questo mese ho visto molto SkyCalcio24. Potrei dirvi tutti gli acquisti e cessioni di serie A e B. Il calciomercato mi rilassa: non come un trampling a piedi nudi Maggie Siff, ma mi rilassa. Vorrei però dire una cosa agli amici di Sky. Sommessamente, garbatamente, cordialmente. Ma vorrei dirgliela. Ragazzi, con questi 715 servizi al minuto su Cristiano Ronaldo, ci avete davvero asciugato e frantumato i coglioni. Basta, via.
8 bis. A questo proposito, segnalo Florenzi che una settimana fa risponde così al (bravo) giornalista Sky, che gli aveva appena chiesto se si sentisse emozionato nel vedere CR7 giocare in Serie A: “Emozionato proprio no. Onestamente nella vita mi emoziono per altre cose”. Game, set and match.
9. Mentre noi parliamo di umane e dunque misere vicende, il Che Gue Sarri in neanche un mese in Inghilterra è primo e spacca già il culo ai passeri. Significative le parole del leader laburista Corbyn: “Pensavo di essere di sinistra, ma dopo aver conosciuto Sarri mi sono sentito più democristiano di Tabacci”.
10. L’applauso al 43esimo di Genoa-Empoli è stato così bello che mi è venuto da piangere. Lode e onore a te, Genova la Superba.

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