Sarebbe davvero stolido ignorare i tanti segnali preoccupanti che si stanno verificando nel Paese. Numerose sono le aggressioni ai migranti. Si registrano peraltro anche aggressioni e minacce a giornalisti colpevoli di antirazzismo ovvero di indagare su gruppuscoli dell’estrema destra filonazista. Il giovane che ha denunciato la concione razzista di una capotreno viene messo alla gogna mediatica dalla Lega e riceve oltre cinquantamila fra insulti e minacce. La giunta pentastellata di Avellino affigge in  la città manifesti con le fotografie dei consiglieri dell’opposizione rei di non avere approvato il bilancio proposto ovvero di volere svolgere il loro ruolo di opposizione.Casa Pound eForza Nuova organizzano per il beneficio dei media sparute “ronde” sulle spiagge sostituendosi alla forza pubblica per cacciare illegittimamente con codarda prepotenza qualche poveraccio che cerca di sbarcare il lunario vendendo piccole mercanzie.

Non mancano del resto riferimenti chiari e precisi al Ventennio. Alessandra Mussolini aderisce alla Lega dichiarando che Salvini le ricorda tanto il beneamato nonno. Matteo Salvini commenta la strage nazista di Sant’Anna di Stazzema citando l’anagrafe canina e dimostrando così di essere degno dell’investitura della suddetta nipote. Il ministro omofobo Lorenzo Fontana chiede l’abolizione della legge Mancino e Salvini aggiunge che per lui ogni denuncia per istigazione all’odio razziale rappresenta una medaglia al merito. Possiamo parlare di fascismo o vi sembra esagerato? Cos’altro vogliamo aspettare per lanciare un serio allarme antifascista?

Dobbiamo essere consapevoli che stiamo buttando nel cesso la Costituzione repubblicana che abbiamo difeso dall’aggressione di Renzi un anno e mezzo fa circa. Infatti l’antifascismo rappresenta il tessuto connettivo della Costituzione assieme alla proclamazione dell’uguaglianza formale e sostanziale a sua volta minata dalle politiche neoliberiste e dalle crociate razziste. Il neoliberismo rappresenta del resto il miglior complice del fascismo e razzismo che vanno avanti in Italia, in tutta Europa, negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. In questo senso ben si può dire che Renzi è stato l’antipasto e il mallevadore di Salvini.

Ne consegue secondo me che per liberarsi di Salvini occorre liberarsi al tempo stesso di Matteo Renzi e di quanti hanno sostenuto negli anni passati le politiche neoliberiste di cui sopra, inclusi molti che nel frattempo hanno lasciato il Pd solo per problemi di compatibilità personale con lo stesso Renzi. Per questo non mi convince fino in fondo la proposta lanciata dal vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio qualche giorno fa su il Manifesto, proposta di un fronte antirazzista ampio. Infatti nessuna unità sarà possibile se non si farà chiarezza fino in fondo sulle responsabilità enormi del Pd. L’appello di Smeriglio coglie però un punto importante che è quello dell’unità da costruire per far fronte ai nuovi barbari.

Enormi ovviamente sono anche le responsabilità del Movimento cinque stelle, le cui insanabili ambiguità stanno venendo al pettine senza pietà. Di Maio copre Salvini rendendosene complice, così come l’accettazione della Tap, della Tav, degli F-35 e di quant’altro i Cinquestelle hanno pure avversato quando erano all’opposizione costituiscono un vero e proprio tradimento e una truffa nei confronti degli elettori che li hanno votati sperando in un cambiamento effettivo. Occorre sperare che, come ho già avuto modo di scrivere, le energie e le posizioni migliori che esistono nel Movimento emergano mettendo in minoranza l’esasperato governismo di Luigi Di Maio che secondo me pur di occupare poltrone sarebbe disposto ad appoggiare Caligola.

Un altro grave rischio, a parer mio molto concreto, è che questo governo cada, in autunno, per effetto delle contraddizioni tra le sue proclamazioni e la realtà e perché così decideranno, se lo faranno, gli speculatori internazionali. Il Salvimaio deve invece cadere da sinistra, sulla base di una ripresa del movimento popolare e di classe, compresi i settori immigrati che ne costituiscono sempre più un reparto avanzato e decisivo, del rilancio della sinistra attorno e oltre Potere al Popolo, del nuovo protagonismo locale dei sindaci collegati alle rispettive cittadinanze, come Luigi De Magistris a Napoli e, ultimo ma non meno importante, della rottura verticale del Movimento Cinquestelle fra autentici democratici e opportunisti poltronai.

Far cadere questo governo da sinistra significa anche costruire le strutture dell’antifascismo e dell’antirazzismo militante, nel nome degli ideali per i quali combatterono, oltre settant’anni fa, i nostri nonni e padri partigiani, intramontabile esempio e fonte di ispirazione anche nei momenti più difficili ed oscuri.

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