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Sardegna, chiusa l’inchiesta sul voto di scambio nel comune di Palau: ex sindaco e sua vice accusati di induzione indebita

L'inchiesta era iniziata nel 2015 dopo la denuncia di irregolarità nell'assegnazione degli appalti nel settore sociale di una dipendente comunale. Da qui, i problemi per Francesco Pala e Maria Piera Pes che lo scorso anno sono finiti ai domiciliari con le accuse di induzione indebita. Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, anche di concussione, abuso d'ufficio, falso ideologico e truffa aggravata
Sardegna, chiusa l’inchiesta sul voto di scambio nel comune di Palau: ex sindaco e sua vice accusati di induzione indebita
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La procura di Tempio ha chiuso le indagini sul presunto voto di scambio nel comune di Palau. Tra le persone sotto inchiesta c’è anche l’ex sindaco del paese in provincia di Olbia-Tempio, Francesco Pala, e la sua vice Maria Piera Pes, entrambi ai domiciliari da un anno. Come riporta il quotidiano La Nuova Sardegna, le accuse, a vario titolo, vanno dall’induzione indebita a dare o promettere utilità alla concussione, fino all’abuso d’ufficio, al falso ideologico e alla truffa aggravata.

L’inchiesta – condotta dagli uomini della Guardia di finanza sotto il comando del maggiore Marco Salvagno, coordinati dal sostituto procuratore Cristina Carunchio – era iniziata nel 2015 dopo la denuncia di irregolarità nell’assegnazione degli appalti nel settore sociale di una dipendente comunale. La donna, come spiega l quotidiano sardo, aveva riportato alle autorità il fatto di essere stata costretta a istruire pratiche in violazione della legge. Da qui i problemi per l’ex sindaco e la sua vice che lo scorso anno sono finiti ai domiciliari con l’accusa di induzione indebita.

All’interno della stessa inchiesta, infatti, grazie a intercettazioni ambientali, era emerso che i due indagati avrebbero promesso un posto di lavoro nell’ufficio turistico di Palau ad un ragazzo del paese in cambio della condivisione di messaggi di propaganda elettorale in favore dell’ex vice sindaca sui suoi profili social personali. L’inchiesta fa parte di un più ampio fascicolo in cui si indaga su presunte irregolarità nella gestione degli appalti pubblici e i cui accertamenti sono ancora in corso.

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