Al Globe Theatre di Londra Amleto è donna. Al contrario, la sua fidanzata Ofelia è interpretata da un uomo. Nessun errore, sul palcoscenico del teatro di Shakespeare per antonomasia è l’attrice Michelle Terry a vestire i panni del principe danese mentre tocca a Shubham Saraf rappresentare la fanciulla. Certo, quando Amleto e Ofelia duettano a ruoli invertiti l’effetto è assolutamente straniante per il pubblico, che ha accolto la novità con sorpresa e risolini. Ma questi non sono i soli personaggio della celebre tragedia ad aver cambiato sesso nello spettacolo in cartellone fino al 26 agosto: anche l’amico fedele del protagonista, Orazio, è interpretato da un’altra donna, Catrin Aaron. Quando poi Amleto, come da copione, nel secondo atto duella a colpi di fioretto con Laerte, il duello è tutto al femminile perché ad interpretare il personaggio c’è l’attrice Bettrys Jones.
Si tratta del cosiddetto gender-blind casting, ovvero audizioni organizzate per sole donne che concorrono a interpretare ruoli maschili e viceversa. Una realtà ormai diffusa in almeno una decina di teatri britannici e che va di pari passo con il fenomeno del cross-gender acting, la recitazione libera dai vincoli di genere, che oggi è stata rilanciata dal movimento #MeToo. Dopo i recenti casi di molestie nel mondo dello spettacolo, l’attenzione su questi fenomeni è tornata a farsi sentire. Se i ruoli da protagonisti, in molti spettacoli, sono riservati a uomini, perché non cercare di assegnarli a delle donne? “To she or not to she?”, si interroga quindi il quotidiano inglese The Independent. È giusto che il teatro vada in questa direzione?
Assolutamente no dice l’attore e regista Alan Stanford, secondo cui “lo stesso Shakespeare si rivolterebbe nella tomba“. Ma c’è anche chi ritiene che “se un attore eccelle in una parte, a prescindere dal suo sesso”, è giusto che possa prendersi gli applausi del pubblico. “In fondo, se una donna può interpretare Amleto, perché non dare il ruolo di Giulietta a un uomo?” dice qualcuno. Già in passato alcune attrici avevano voluto cimentarsi nell’interpretare ruoli maschili, compreso quello di Amleto: solo due anni fa, Judi Dench ha recitato il celebre monologo “dell’essere o non essere” di Amleto sul palco di Stratford-upon-Avon, nel corso delle celebrazioni per i 400 anni dalla morte di Shakespeare.
Foto: The Independent
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