Brescia, sospese le ricerche della dodicenne scomparsa. Rimarrà un presidio per segnalazioni
Sono state sospese le ricerche per trovare Iushra, la ragazzina di 12 anni affetta da autismo scomparsa dodici giorni fa sull’altopiano di Cariadeghe a Serle, nel Bresciano. Domenica sera è arrivato lo stop della prefettura, ma rimarrà un presidio fisso in quota per raccogliere eventuali segnalazioni da parte di escursionisti e turisti di passaggio. La dodicenne è scomparsa il 19 luglio mentre stava facendo una gita con altri ragazzi disabili e con gli operatori della fondazione Fobap. Dopo la segnalazione le ricerche non si sono mai interrotte e hanno coinvolto in totale 1.500 operatori tra cui forze dell’ordine, vigili del fuoco, soccorso alpino, protezione civile e cittadini volontari.
Negli ultimi giorni 80 operatori avevano ispezionato pezzo per pezzo la zona in cui la piccola è stata vista l’ultima volta. “Non siamo stati fortunati, per la morfologia del territorio e per le condizioni psicologiche della ragazzina”, dice il prefetto di Brescia Annunziato Vardè.
Nelle ultime due settimane sono stati perlustrati tutti i 750 ettari di bosco dove la piccola potrebbe essersi persa per ogni giorno da oltre 300 operatori in contemporanea. Hanno partecipato alle ricerche anche i Reddingshonden, un’unità di salvataggio olandese formata da 19 persone e 12 cani molecolari che ha partecipato a ricerche di persone scomparse in tutto il mondo. Sono stati utilizzati anche i droni per sorvolare l’area interessata mentre un gruppo di speleologi hanno perlustrato le numerose grotte della zona, ma della ragazzina non è mai stata rinvenuta alcuna traccia.
Durante le indagini è stato ascoltato anche il residente che ha visto Iushra per l’ultima volta: l’uomo avrebbe provato ad avvicinarsi, ma la ragazzina sarebbe scappata di corsa. Gli inquirenti che hanno raccolto questa testimonianza hanno escluso qualsiasi altra ipotesi differente dalla scomparsa.
La 12enne è la prima di quattro figli, oltre a lei c’è anche un fratellino minore affetto da autismo. Durante le ricerche il padre non si è mai allontanato dalla zona dove è scomparsa la figlia e ha provveduto a diffondere messaggi vocali in bengalese in cui la esortava a farsi vedere. Sono state poi diffuse le sigle dei cartoni animati preferiti dalla bambina e fasci di luce notturni, sperando che la piccola si facesse trovare. Anche i cittadini di Serle si sono mobilitati per ritrovare la ragazzina: nelle notti di ricerca porte e finestre delle case sono state lasciate aperte con le luci accese con la speranza di farla avvicinare.