È ormai una delle rassegne musicali più amate, anche dai turisti stranieri, più o meno indie, in viaggio in Italia. Un rifugio della mente per gli appassionati nelle fredde e uggiose giornate invernali. Complice la location che la ospita: nel centro della penisola, un gioiello di città dal sapore di borgo antico, un belvedere sul mare più bello d’Abruzzo, punteggiato di trabocchi. L’attesa è terminata, ci (ri)siamo: Vasto con le sue spiagge, i suoi vicoli, le sue piazze-terrazze sull’Adriatico si accinge a ospitare la quinta edizione del Siren Festival.

Cinque palchi, oltre trenta tra live e dj-set, degustazioni, arte, relax, pienezza del vivere estivo. L’appuntamento è per questi venerdì 29 e sabato 30, con un’appendice domenica 31 luglio. Si decolla oggi, piaccia o non piaccia la novelle vague tricolore, con Cosmo, tra canzone d’autore e la musica da club; col «pensiero triste e lacerante che si balla dentro» degli Slowdive, pietre d’angolo della scena shoegaze britannica dei primi anni novanta; coi chiaroscuri all’alba della banda larga dei Lali Puna, guardiani del faro, insieme ai Notwist, dell’indietronica tedesca, quell’elettronica metronomica ma calda che punta diritto al cuore; coi connazionali Mouse on Mars, artefici di un sound che miscela techno, trance, ambient, dub e il krautrock dei padri fondatori; con Ryley Walker, tra i cantautori a stelle strisce emergenti; con l’inglese Neil Halstead, fondatore dei Mojave 3, nel suo folk cullante rivivono in controluce le pagine di Nick Drake e Bert Jansch; con Myss Keta, «l’angelo dell’occhiale da sera, la diva definitiva dal volto velato», e altra buona od ottima musica. E se pensiamo al palinsesto di sabato, non resta che togliersi il cappello, e rimettersi le spille da balia, al cospetto dei redivivi Public Image Ltd (PiL), la leggendaria band sorta dalle ceneri dei Sex Pistols su impulso di Jonny Rotten (che tornò a chiamarsi John Lydon), precursori del post-punk e della new wave tra rock disossato, dance astratta e dub.

E poi, altro ritorno encomiabile, i Deus, la formazione belga di Tom Barman che nella seconda metà degli anni novanta ha portato il rock europeo in cima agli indici di gradimento alternativi internazionali. Attesa anche per Rodrigo Amarante, brasiliano di stanza a Los Angeles noto, tra le altre cose, per avere composto il tema della serie Netflix Narcos, e per i romanissimi Bud Spencer Blues Explosion.

Il rock risorge sempre, come un’araba fenice o, nella fattispecie, come una Sirena adriatica in forma di festival, fate voi, al largo di Vasto.

L’immagine in evidenza è tratta dalla pagina Facebook ufficiale del Siren Festival

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