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Suv, una macchina per compiacersi e parcheggiare sulle aiuole

Suv, una macchina per compiacersi e parcheggiare sulle aiuole
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di Benedetto

Può qualche possessore di Suv illuminarmi sul motivo per cui se lo è comprato? Oltre che – ovviamente – il poter parcheggiare sui marciapiedi o sulle aiuole, dato che questa possibilità è fra gli optional in dotazione e descritta nel libretto di istruzioni vista la frequenza con cui viene sfruttata. Volete emulare il superiore?

Lo si vede nei parcheggi aziendali: vicino all’ingresso, all’ombra, abbiamo un Cayenne o un Levante, a scendere (sempre un po’ in ombra ma più lontano) notiamo un Kadjar o un Ateca fino ad arrivare al Duster, che sta al sole spaccato a 4 km lontano dall’entrata. Questo costa meno di una utilitaria ma è Suv ergo: “Io può perché S(ono)u(n)v(ip)!”

Non capisco cosa vi spinga ad entrare in una concessionaria e dire “Voglio quel Suv lì”. Dà una sensazione di potere? È  la cubatura che appaga? Ossia non potendo usufruire dell’ultimo piano-casa, mi allargo con l’automobile: è in questo che vi compiacete? O vi consente di vedere la strada dall’alto così che i passanti sembrano formichine e la magnanimità vi pervade al punto che vi fermate e vi lasciate andare a un benevolo cenno che intende: “Passa pure, per questa volta non ti stendo anche se sei sulle zebre”.

Senz’altro da vedere sono i volti dei suvisti che simulano l’astrazione, il distacco da questo mondo miserabile mentre in realtà sono lì a scrutare i passanti per cogliere qualche casuale cenno di invidia/ammirazione. E cosa vi ripaga di tutte le maledizioni che ricevete quando parcheggiate occupando un posto e mezzo o quando vi incastrate in qualche viuzza di centro città, occasione in cui tutti gli astanti sperano in qualche millino di danni?

Oppure quando andate lenti per strada – perché pare che vi siate comprata pure quella – e non si riesce a vedere oltre per poter superare dato che Suv ha gli stessi ingombri di un furgone senza peraltro averne nessuna utilità, dato che è un coso assolutamente inutile. Anzi probabilmente è anche dannoso perché posso solo immaginare i travasi di bile che sopravvengono al possessore di uno di questi quando si ferma al semaforo e accanto arriva un F-pace Svr che gira i fari e vi guarda sogghignando. Cosa pensate in quel momento? Lo strozzereste? No, son certo di no perché tanto “Uno così non me lo comprerei mai, con quello che consuma e paga di bollo. E poi guarda il colore, non lo vorrei neanche morto”. E invece se ve ne regalassero una ruota l’appendereste in salotto a testimonianza dei passati fasti da narrare ai nipotini nelle lunghe sere d’inverno.

Spesso poi questi “inutilia” sono pure incapienti e allora per portarsi dietro una valigia bisogna montare la bara sul tetto; ma – maledetti loro – son alti, quindi ci vuole uno sgabello per arrivare al tetto sia per montare il porta-valigie sia poi per caricare il trolley; e poi bisogna portarselo dietro, questo sgabello, perché una volta arrivati all’albergo i bagagli bisogna scaricarli. Magari sotto l’occhio apparentemente impassibile di un portiere che sta memorizzando ogni particolare e ne elabora il racconto da riportare poi ai colleghi. Che dire: penso che Fracchia qualche spunto lo troverebbe.

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