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Matrimonio Harry e Meghan, favola sì ma contemporanea. Tradizione rivoluzionata: lei da sola all’altare e la prima volta di un coro gospel

In alta uniforme ed emozionato lui, castigatissima in bianco lei: l'attrice statunitense rovescia lo stretto protocollo reale, percorre da sola la navata, non pronuncia il voto d’obbedienza e affida l’omelia a un vescovo afroamericano. Cronache di un matrimonio molto pop fra celebrities, piercing e cappellini

di Beatrice Manca

Un matrimonio da favola, sì, ma da favola contemporanea. Tra gossip, scandali e strappi al protocollo, lo scapestrato principe Harry mette la testa a posto e sposa Meghan Markle: 37 anni, figlia della working class, una carriera da attrice e un divorzio alle spalle. C’era da aspettarsi una cerimonia fuori dalle righe e infatti Meghan, al suo secondo sì, ci ha messo un tocco da self made woman, celebrando anche la sue origini afroamericane. Percorre da sola la navata prima di essere raggiunta dal principe Carlo. Insiste per avere un coro gospel e affida l’omelia a un appassionato predicatore afroamericano, che cita Martin Luther King e chiede alla composta assemblea: “Vi ricordate la prima volta che vi siete innamorati?”. Tradizione rivoluzionata e applausi dai social e non solo.

Tra gli invitati sono le star a rubare la scena: George ed Amal Clooney, i Beckham, Oprah Winfrey e tutto il cast di Suits, la serie tv che ha reso famosa la ormai nuova Duchessa del Sussex. Impegnata come Lady D, commoner come Kate, divorziata e americana come Wallis Simpson: la famiglia reale accoglie una principessa moderna in grado di scuotere un’istituzione antica.

Gli invitati. Non c’è una nuvola in cielo, a Windsor. Difficile immaginare una giornata migliore per il matrimonio dell’anno. Invito alla mano, la parata di stelle comincia due ore prima. C’è Elton John con il marito, Idris Elba, l’attrice Carey Mulligan. Sono le celebrità a rubare la scena alla nobiltà: Oprah Winfrey e Serena Williams in rosa pastello, George Clooney con la moglie Amal al braccio, radiosa in giallo. In blu navy Victoria Beckham, al braccio del marito David, che ha rubato la scena a ogni uomo presente, e l’attrice Sarah Rafferty, insieme al cast di Suits, la serie tv che ha reso famosa Meghan Markle.

Un tripudio di rosa, lilla, giallo, arancio, senza dimenticare cappellini, velette, cerchietti: i negozi di Londra, nelle ultime settimane, hanno venduto più di quattromila pezzi per le teste delle signore. Siede in chiesa anche Cressida Bonas, la storica ex fidanzata di Harry. Ma fra gli invitati c’è anche molta gente comune, inclusa una ragazza sopravvissuta all’attentato di Manchester. Subito prima della cerimonia arriva la famiglia reale: Eugenia e Beatrice, figlie del principe Andrea e Sarah Ferguson, rinunciano alla mise da “Anastasia e Genoveffa” a favore di più sobri abiti blu ottanio e celeste polvere. Non c’è Amalia Windsor, la cugina modella di William e Harry. La madre della sposa Doria, entra visibilmente commossa: a rappresentare la famiglia della sposa c’ è solo lei. La rivoluzione Markle passa da un’ex-insegnante di yoga seduta in un castello, con un completo verde e il piercing al naso. Chissà che ne pensano Carlo e Camilla.

Vicino alla Duchessa di Cornovaglia c’è Kate Middleton: impeccabile il suo abito magnolia, soprattutto vicino all’esuberante cappello rosa di Camilla. Per ultima, come vuole il protocollo, entra la Regina Elisabetta. Osa un soprabito verde acido e un fiore viola sull’immancabile cappellino. La cerimonia. Un matrimonio poco istituzionale a cominciare dalla chiesa scelta: non l’abbazia di Westminster, ma la più raccolta St. George Chapel, nel castello di Windsor, dove il principe Harry è stato battezzato. Una chiesta piena di fiori (pare che durante le prove della cerimonia la futura sposa abbia detto “ne voglio di più”).

Lo sposo è in alta uniforme e arriva – puntualissimo – a piedi: niente auto o carrozza, ma una lunga passeggiata insieme al fratello William, il suo testimone di nozze. La sposa arriva a bordo di una Rolls Royce d’epoca: insieme a lei non la madre, come prevedeva il cerimoniale, ma due paggetti. Meghan è in bianco candido, come vuole la tradizione: un abito scivolato a maniche lunghe, con scollo a barca, impreziosito da un lunghissimo velo ricamato. Due paggetti tengono lo strascico mentre la sposa sale le scale della chiesa. L’abito è stato disegnato per lei da Claire Waight Keller, direttrice creativa di Givenchy. Semplice ed elegantissima, quasi castigata. Così sobria e tradizionale, forse, per far dimenticare che è il secondo abito bianco che indossa. I fiori del bouquet sono stati raccolti personalmente da Harry. Sui capelli raccolti, il diadema reale.

 

Percorre da sola il primo tratto della navata: i simboli sono importanti, soprattutto in questo castello. Self made woman, nessuno le dà il braccio mentre cammina sicura seguita dal corteo di paggetti e viene raggiunta solo alla fine dal principe Carlo, che ha preso il posto del padre di Meghan. Costretto a casa per un intervento al cuore, nel sollievo generale della famiglia reale, imbarazzata per una serie di foto e pettegolezzi. Fra i paggetti anche il principino George, “flower boy” insieme alla sorella Charlotte. Manca solo il più piccino, Louis, nato nemmeno un mese fa, il 23 aprile.

I due sposi si tengono per mano durante la cerimonia: a vederli così, emozionati e sorridenti, ci si scorda quasi che sia una cerimonia reale seguita in mondovisione. L’omelia è affidata a padre Micheal Bruce Curry, il vescovo afroamericano scelto da Meghan. Cita Martin Luther King e parla del potere dell’amore, “the power of love”: “Pensate alla prima volta che vi siete innamorati” dice con un trasporto e un entusiasmo decisamente raro nella composta cappella dei Windsor. Gesticola e si rivolge direttamente alla composta assemblea: il nuovo mondo che parla al vecchio continente. Lo scambio degli anelli arriva solo più tardi, alla fine: da notare che fra i voti nuziali non c’è quello di obbedienza. All’uscita c’è una carrozza ad attenderli: Meghan, abituata ai riflettori, saluta a mano tesa (vi ricordate la manina composta di Kate?) e regala grandi sorrisi alla folla, accalcata da ieri per vederla passare.

Favola moderna. Come nelle migliori fiabe, la bella principessa ha una sorellastra che l’accusa di essere una “arrampicatrice sociale” e un fratello che scrive al principe Harry di “ripensarci”. Meghan, La “principessa americana”, come la chiamano i sudditi di sua Maestà, da oggi è Duchessa del Sussex. Una bella scossa in questa istituzione così antica ma ancora capace di affascinare: la famiglia reale accoglie una sposa fieramente afroamericana, indipendente e con una carriera (a cui sta per rinunciare).

Meghan ed Harry sono in grado di rispecchiare una Gran Bretagna nuova, diversa, multiculturale, in cui i giovani possano identificarsi. La stessa regina Elisabetta, che negli anni ’50 impedì le nozze fra la sorella Margaret e il divorziato Peter Townsend, adesso dà il suo benestare e accoglie Meghan in famiglia, concedendole il titolo di Duchessa del Sussex. Impegnata come Lady D, commoner come Kate, divorziata e americana come Wallis Simpson, che sconvolse la linea di successione al trono: per sposarla Edoardo rinunciò alla Corona. Era il 1937. Ottantuno anni dopo, un nuovo matrimonio riunisce le due sponde dell’oceano.

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