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Siena, contrari al matrimonio della figlia ordinano di sfregiare il genero con acido

Incastrata una coppia di origini calabresi, contraria al matrimonio della figlia 20enne con un uomo di 48 anni: secondo l'inchiesta, sono i mandanti. Caccia agli esecutori materiali dell'aggressione. La vittima ha riportato danni permanenti al volto dopo il secondo "raid punitivo" a Torino
Siena, contrari al matrimonio della figlia ordinano di sfregiare il genero con acido
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Lo hanno inseguito fino a Torino, dopo un primo tentativo di sfregiarlo. E alla fine ci sono riusciti. Contrari al matrimonio della loro figlia ventenne con un uomo di 48 anni, due coniugi hanno ordinato l’aggressione con l’acido del futuro genero e per questo sono stati arrestati dai carabinieri di Poggibonsi, nel Senese. Le indagini sono ancora in corso, perché i militari sono alla caccia degli autori delle “spedizioni punitive”, la prima avvenuta il 23 febbraio a San Gimignano e la seconda il 19 aprile nel capoluogo piemontese.

La catena di persecuzioni, conclusasi con gravi ustioni al volto, era iniziata tre anni fa, da quando la figlia aveva sposato quell’uomo più grande di lei di 27 anni. La coppia, originaria della Calabria, lui con un precedente per omicidio alle spalle, ha dapprima danneggiato l’auto del genero, 48 anni, scrivendo “pedofilo” su una fiancata, poi è passata agli insulti e alla minacce fino al tentativo di aggressione di febbraio, quando l’uomo riuscì a proteggersi alzando un braccio.

Stando alle indagini, uno sconosciuto ha affiancato l’uomo mentre era in auto nei dintorni di San Gimignano e gli ha gettato addosso l’acido apostrofandolo di nuovo come “pedofilo”. La vittima – ferita in maniera non grave – ha quindi deciso di fuggire, rifugiandosi con la 20enne a Torino da alcuni parenti. Ma anche a centinaia di chilometri di distanza, la coppia ha cercato di vendicarsi. E lo scorso 19 aprile avrebbe ordinato il nuovo raid con l’acido, che questa volto ha provocato danni permanenti all’uomo, colpito al volto. Ora la coppia è stata rinchiusa in carcere con l’accusa di lesioni gravissime.

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