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Sicilia, ok all’emendamento per giornalisti minacciati: 200mila euro per chi è stato danneggiato dalla mafia

L'Assemblea regionale siciliana ha approvato la proposta di Claudio Fava che sposta 200mila euro previsti in finanziaria per il risanamento dell’Istituto superiore di giornalismo a un fondo per i cronisti. Contrario il parere del governo Musumeci. Il deputato: "Riconoscimento doveroso ai tanti operatori dell’informazione che rischiano per raccontare la verità con le loro inchieste e il loro lavoro”
Sicilia, ok all’emendamento per giornalisti minacciati: 200mila euro per chi è stato danneggiato dalla mafia
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Stop ai finanziamenti per l’Istituto superiore di giornalismo, via libera a quelli per i giornalisti minacciati. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato un emendamento di Claudio Fava che sposta 200mila euro previsti in finanziaria per il risanamento dell’Istituto superiore di giornalismo a un fondo per i cronisti che hanno subito minacce e danneggiamenti dalla mafia.

Duecentomila euro non saranno più sprecati per finanziare un istituto – cosiddetto – di giornalismo, (l’unico in Italia che non forma giornalisti, non permette l’iscrizione all’Albo e non è riconosciuto dall’Ordine dei giornalisti) ma verranno utilizzati per un fondo ad hoc per i giornalisti vittime di minacce e danneggiamenti da parte della criminalità mafiosa. Un riconoscimento doveroso ai tanti operatori dell’informazione che giornalmente rischiano per cercare e raccontare la verità con le loro inchieste e il loro lavoro”, è il commento di Fava, figlio di Pippo, giornalista ucciso da Cosa nostra nel 1984. L’ok all’emendamento è arrivato a voto segreto nonostante il parere contrario del governo.

Nel frattempo l’aula continua la discussione per l’approvazione a ogni della legge finanziaria visto che oggi, 30 aprile, scade l’esercizio provvisorio. Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, prosegue spedito e dai banchi del M5s si sollevano le proteste. “C’è una conduzione d’Aula che non funziona – dice la capogruppo Valentina Zafarana – non è possibile che non si possa chiedere cosa stiamo votando o chiarimenti sugli emendamenti presentati. A questo non ci stiamo, se vuole che andiamo via dall’Aula”. “Entro oggi la legge dice che deve essere varata la finanziaria, viceversa questa Assemblea verrà sciolta e siccome e io sono il presidente farò di tutto perché non avvenga”, ribatte Micciché.  La seduta è ripresa alle ore 16 con il voto degli emendamenti al comma 1 del maxi emendamento presentato dalla commissione Bilancio. Il comma 1 contiene 58 articoli del testo originario della finanziaria. Gli emendamenti presentati, quasi tutti del M5s, sono per la maggior parte soppressivi.

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