Succede che sul suo blog sul Fatto Quotidiano una brava architetta stigmatizzi la pompa magna con cui la sindaca ha inaugurato, addirittura, la riapertura di un sottopasso pedonale – e pensate gente, perfino bello pulito!, ché in genere Raggi è abituata a inaugurarli già sporchi, si vede – in occasione di uno di quei “grandi eventi sportivi di cui la città di Roma ha bisogno per rilanciarsi” (parole di Virginia Raggi per il primo GP di Formula E, ma naturalmente non si riferiva alle Olimpiadi che lei stessa ha cancellato dall’orizzonte della capitale, facendole perdere 2 miliardi di euro già pronti e stanziati dal Ministero dello Sport e 25.000 posti di lavoro relativi sull’indotto), ed ecco che frotte di commentatori magari simpatizzanti delle Cinquestelle si mettono a protestare: “Se era così banale aprire un sottopasso, come mai non è stato fatto prima?”.

Miei cari, non penserete mica che nei 18 anni di governo della sinistra non si sia mai aperto un sottopasso pedonale a Roma, vero? E’ che non vi veniva annunciato urbi et orbi con le fanfare, perché in quei 18 anni si sono fatte cose lievemente più maestose. Ecco un piccolo e incompletissimo elenco, a uso soprattutto dei non romani, ma sapendo come vanno le cose, anche di molti romani che hanno la memoria del pesciolino rosso: 4 secondi.

Le giunte di Rutelli (1993-2001), Veltroni (2001-2008) e Marino (giugno 2013 – ottobre 2015), naturalmente non da sole, ma coordinandosi con le Autostrade, con la Provincia di Roma, con la Regione Lazio, con il governo centrale nazionale e con l’imprenditoria privata, a Roma hanno portato, fra le altre cose: 1) ultimazione della terza corsia del Gran Raccordo Anulare, autostrada percorsa da 160mila veicoli al giorno e 58 milioni all’anno, una delle più trafficate d’Italia; 2) i prolungamenti delle metro A e B fino ai capolinea attuali (1999-2000) e l’apertura della metro B1 (2012-2015) ; 3) l’apertura di 21 delle 30 fermate previste della metro C (2014) e il disegno del tracciato della metro D con inserimento nel Piano regolatore generale; 4) il rifacimento e ammodernamento della Stazione Termini (2006); 5) il rifacimento e l’ampliamento della stazione Tiburtina, dedicata a Camillo Benso conte di Cavour (2011).

Ancora: 6) la creazione degli autobus express e l’acquisto di centinaia di filobus doppi e di autobus di ultima generazione della Mercedes; 7) la creazione della maggior parte delle linee tramviarie oggi esistenti, fra cui la celebre linea 8 con capolinea prolungato a piazza Venezia (2013); 8) l’interramento di gran parte della Tangenziale Est e la Nuova Circonvallazione Esterna (2012); 9) l’apertura del passante a nord-ovest (2001) con l’apertura della seconda galleria sotto collina Fleming (2004) e la sua successiva messa in sicurezza con l’installamento di oltre 1100 pali di ferro, cosa che ne ha evitato lo smottamento (2014); 10) le fermate elettroniche dei bus e quelle non elettroniche ma gialle con le scritte delle fermate.

E poi: 11) il biglietto integrato Metrebus, che consente di prendere con un solo ticket bus, tram, metro e treni regionali; 12) ridato vita all’estate romana; 13) i fori pedonali; 14) reso navigabile il Tevere e riorganizzato le sue sponde; 15) inaugurato diverse piste ciclabili; 16) implementato le strisce blu e quelle bianche per parcheggiare; 17) appaltato e fatto costruire 341 parcheggi sotterranei su aree pubbliche e 48 su aree private (piani PUP) per un totale di 50.000 posti auto; 18) creato 31 parcheggi di scambio per prendere le metro (di cui 11 con personale fisso); 19) chiuso la discarica di Malagrotta (2013) che inquinava l’ambiente e per questo causa centinaia di milioni di multe da parte della UE; 20) inaugurato una parte (75%) dell’anello ferroviario che collega Orte a Fiumicino.

Ancora: 21) rimesso a nuovo più di 100 piazze storiche; 22) le strade verdi; 23) la messa in sicurezza dei parchi urbani; 24) il restauro di piazza del Popolo; 25) il restauro del Pincio; 26) il restauro di piazza di Spagna; 27) il restauro di centinaia di monumenti fra cui la Barcaccia e il Colosseo, spesso a costo zero per le casse comunali, facendo spendere i privati come Della Valle; 28) l’ultimazione dell’esproprio di villa Savoia; 29) hanno gestito con managerialità e saggezza e senza incidenti due giubilei (2000 e 2015/16) e un World gay pride (2000); 30) hanno aperto una fitta rete di biblioteche comunali, centri anziani, asili comunali e centri sociali, dotate di wi-fi, con particolare attenzione per le periferie estreme.

E inoltre: 31) hanno aperto asili nido e organizzato vacanze per gli anziani a prezzi popolari; 32) hanno istituito il servizio a domicilio di assistenza degli anziani non autosufficienti; 33) migliorato le vie di trasporto verso i due principali aeroporti della città, tramite treno e bus e migliori svincoli autostradali; 34) il Leonardo Express per raggiungere l’aeroporto di Fiumicino (1993). 35) Si è cominciata la raccolta differenziata, che dai tempi di Marino non cresce purtroppo più.

Potrei continuare a lungo, ricordando che in quegli anni c’era un servizio giardini che curava il verde della città e oggi non se ne vede traccia, ma a che serve? Quanti sono i romani che ricordano come si prendeva il bus solo nei primi anni 90, con paline delle fermate verdi spesso con una piccola base in cemento mobile, che addirittura potevano essere spostate da un paio di ragazzotti muscolosi in vena di goliardate? D’altro canto, non c’erano nemmeno le tettoie parapioggia e sole, o le panche per sedersi alle fermate, e parliamo di soli 30 anni fa, non di 100.

I nuovi Re di Roma

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