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Ultimo aggiornamento: 16:52 del 10 Aprile 2018

Israele, cecchino colpisce palestinese disarmato e i commilitoni esultano. Il video finisce in rete, il ministro: “Meriterebbe medaglia”

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Il ministro alla Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha elogiato il soldato che era stato ripreso in un video mentre sparava a un palestinese sul confine con Gaza, venendo acclamato dai militari intorno a lui, che insultavano anche l’uomo colpito. Per Lieberman, “il cecchino dovrebbe ricevere una medaglia, e chi ha filmato dovrebbe essere retrocesso”, ha affermato il ministro ai giornalisti. L’esercito di Israele ha confermato l’autenticità del filmato, affermando che esso risalga al 22 dicembre e sia stato girato dopo scontri e avvertimenti da parte dei soldati. I palestinesi hanno invece affermato che il filmato, che ha destato indignazione e clamore online, mostri come i palestinesi vengano colpiti mentre non costituiscono minaccia per i militari. Lieberman ha aggiunto: “La verità deve essere chiara. L’esercito israeliano è quello più morale al mondo ma – ha spiegato – quando sei al fronte e fronteggi situazioni tese, a volte quelle stesse tensioni le fai uscire”.

Il video, mentre Israele ha fatto più volte ricorso ai cecchini contro le proteste per la Marcia del Ritorno a Gaza, ha sollevato forti polemiche, con i palestinesi che chiedono un’inchiesta della Corte Penale internazionale. Una inchiesta interna dell’esercito israeliano ha intanto stabilito che il cecchino ha agito correttamente, avendo sparato un solo colpo verso un palestinese che avanzava verso il confine dopo aver ignorato l’ordine di fermarsi. Il soldato che ha fatto le riprese e viene udito mentre esulta verrà invece portato davanti ad una corte disciplinare. Il video, ha affermato un portavoce militare, è stato girato vicino al valico di Kisufim con Gaza. Secondo l’esercito, il palestinese non è stato colpito all testa, ma ferito ad una gamba. L’uomo, ha riferito il portavoce, era una delle persone “sospettate di aver organizzato e guidato” la protesta al confine, con lanci di pietre e bottiglie molotov.

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