Tanto tuonò, che alla fine piovve. Dopo l’incidente costato la vita ad Elaine Herzberg, una donna di 49 anni investita lo scorso 18 marzo da un veicolo a guida autonoma Uber, il governatore Doug Ducey ha deciso di sospendere l’autorizzazione ai test di veicoli autopilotati su tutto il territorio dell’Arizona. Provvedimento che viene dopo la decisione unilaterale del colosso di San Francisco di fermare tutti i propri mezzi.

“Nel miglior interesse delle persone del mio stato, ho dato mandato al Dipartimento dei Trasporti di sospendere la licenza di Uber per i test e le operazioni con i veicoli autonomi sulle strade pubbliche dell’Arizona”, ha dichiarato in una nota il governatore. Aggiungendo che tale sperimentazione si è rivelata “un fallimento”, perché ha messo in dubbio la sicurezza delle persone.

Il dietrofront di uno degli stati (insieme alla California, al cui Dipartimento dei Trasporti Uber ha già detto di non voler rinnovare la licenza per effettuare i test che scade il 31 marzo) più favorevoli alla sperimentazione delle auto self driving è maturata in seguito al tragico accadimento, ma riflette anche le difficoltà che nelle prove su strada queste stavano affrontando da qualche tempo a questa parte. Pare infatti, come riportato dal New York Times, che le vetture di Uber avessero problemi quando affiancate da auto più alte e nei pressi di cantieri stradali, al punto che ultimamente c’è stato bisogno di parecchi interventi d’emergenza da parte del driver “umano” preposto. Che tuttavia, nel caso dell’incidente mortale in Arizona, non era riuscito ad intervenire.

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