Televisione

MasterChef 7 scende in campo: ai fornelli gli chef ex profughi e ciao ciao a Salvini. E ormai è nata una star: Kluggyssima

Ai fornelli arrivano i richiedenti asilo così diventa tutto un megaspot a PiùEuropa. Si cucina l'ultravegetarianesimo dei piatti di chef Antonia, mentre Alberto continua ad avere più culo che anima. Ah sapevate che un tempo il piccante non era per niente chic?

di La Sila

Gli spettatori-elettori hanno ancora così tanta fame di propaganda elettorale – in corso solo da trecentoventi anni di seguito – che MasterChef pensa bene di fare concorrenza spietata alla spumeggiante intervista-monstre al rappresentante della Sinistra rivoluzionaria, che è già in corso alla prima pausa pubblicitaria ed è proseguita fino al terzo “living” di Cracco un’ora dopo. (Serve subito un’avvertenza: l’unica cosa che sembra una battuta, cioè la Sinistra rivoluzionaria, in realtà è del tutto vera). E com’è che si trasforma una gara di cucina in un megaspot di PiùEuropa con Emma Bonino? Invitando a cucinare degli chef che lavorano in ristoranti e catering creati da rifugiati richiedenti asilo. Arrivano da Pakistan, Afghanistan, Ghana, Somalia, Mali, Palestina, Yemen. La puntata è registrata mesi e mesi fa e nessuno degli chef stranieri tradisce fremiti quando si viene a sapere che Simone è di Macerata. Anzi, è lui ad avere qualche problemino con l’idioma: “Gosa ci mettiamo dendro?” chiede al collega ghanese, ventenne come lui.

E’ lui ad avere la tipica biografica che solitamente fa andare al manicomio Fedriga della Lega: ha fatto ore di camion per arrivare in Niger, è arrivato a fatica in Libia, ha cominciato a fare il lavapiatti a Tripoli ma è cominciata la guerra, così ha preso un barcone e è arrivato a Pozzallo. Oh, Fedriga, incredibile: la Kluggy l’ha anche ringraziato di “essere qui in Italia”. Gli autori – malefici – ci infilano la spiegazione socio-storica incorporata: “Non è retorica, ma è la realtà – interviene Joe Bastianich – Io lo so bene perché i miei nonni, con mia mamma e mio zio, erano rifugiati come loro e hanno trovato ospitalità negli Stati Uniti”. Salvini: espelli questo!

Ora è bene che La Sila si ricomponga e rassicuri che per una volta lo spoiler sull’eliminazione è davvero all’ultima pagina. Intanto tra i migliori della Mistery si affacciano la finta fragile Kateryna con il Kapsa yemenita, Antonino il macellaio con il Samusi somalo e Denise la bimba di Calci con il Kabli Pulao pakistano. E vince proprio lei, Denise, che finalmente ha capito che non deve per forza dimenarsi per fare le cose bene e ha dismesso quell’atteggiamento da banco della Polisportiva Zambra di Calci (che Barbieri, gesticolando tipo teatro espressionista, ha riassunto così: “Prima eri uoooo, uooooo, uoooo”).

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