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Libia, 90 migranti dispersi in mare dopo il naufragio. “Dieci corpi riaffiorati”

L'Organizzazione internazionale per le migrazioni ha fatto sapere che al momento si registrano solo tre sopravvissuti al rovesciamento del barcone
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Novanta migranti, in gran parte pakistani, sono dispersi in mare e si presume siano morti a causa del naufragio di un barcone al largo delle coste libiche. Lo ha fatto sapere l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). “Dieci corpi sono affiorati sulle coste libiche, tra cui otto pakistani e due libici, mentre ci sono tre sopravvissuti”, ha dichiarato la portavoce Olivia Headon a Ginevra. Due sopravvissuti sono arrivati a riva a nuoto, mentre il terzo è stato recuperato da un peschereccio, secondo quanto ha riferito l’Oim.

Sono 246, quasi tutti sulla rotta che porta all’Italia, le vittime registrate dall’Oim nel primo mese di quest’anno. Lo riporta la stessa organizzazione, precisando che sulla rotta mediterranea centrale, quella che dalla Libia porta all’Italia, le morti sono state 218. Le restanti 28 sono sulla rotta per la Spagna. La cifra di 246 migranti deceduti rende il gennaio 2018 “il secondo più mortale nel Mediterraneo dal giugno 2017″. A dicembre erano state registrate 23 vittime.

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