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Pugni e schiaffi a un bambino autistico, sospensione per insegnante di sostegno

È successo a Polistena (Reggio Calabria). Per gli inquirenti "maltrattava il bambino, con l’unica intenzione criminosa di ledere l’integrità psicologica, morale e fisica dell’alunno"
Pugni e schiaffi a un bambino autistico, sospensione per insegnante di sostegno
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Aveva cominciato a mettere sempre più spesso le mani alle orecchie senza una ragione. Un comportamento quello di “Giulio”, 7 anni, autistico, aveva insospettito i genitori. Il papà è riuscito a farsi dire il perché ed è scattata una denuncia. Gli investigatori della polizia giudiziaria della Procura di Palmi (Reggio Calabria) hanno scoperto che l’insegnante di sostegno in servizio nell’istituto comprensivo “Brogna” di Polistena maltrattava il bambino: pugni e schiaffi. L’indagato è stato sospeso quindi sospeso per un anno dal servizio dal gip di Palmi, Barbara Borelli, su richiesta del pm della Procura Anna Pensabene.

A confermare i maltrattamenti le riprese effettuate con telecamere nascoste nell’aula frequentata dal bambinodalle intercettazioni ambientali. Per gli inquirenti “attraverso continue, perduranti e reiterate vessazioni di ordine psicologico e fisico, consistite in ripetute imprecazioni, rimproveri, minacce e vere e proprie violenze fisiche e psichiche ripetutamente poste in essere, maltrattava il bambino, con l’unica intenzione criminosa di ledere l’integrità psicologica, morale e fisica dell’alunno, al punto tale da indurlo ad un persistente stato di soggezione, paura e disagio psico-fisico e tale da cagionargli sofferenze ed umiliazioni, rendendogli particolarmente dolorosa e quasi del tutto impossibile la frequentazione della scuola”. Nella nota si riferisce, inoltre, che “le riprese video, confermando quanto si era appreso dai genitori del bambino, hanno dimostrato in maniera inconfutabile come in più occasioni l’insegnante di sostegno abbia adottato comportamenti aggressivi e prevaricatori nei confronti dell’alunno. Il bambino reagiva chiudendosi in se stesso, isolandosi ed assumendo un atteggiamento quasi di difesa, portandosi frequentemente le mani alle orecchie”.

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