Il “premio nascita” di 800 euro una tantum va concesso a tutte le madri, anche a quelle straniere che l’Inps aveva escluso perché non in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo. Dopo il pronunciamento del tribunale di Bergamo, anche quello di Milano ha ordinato all’Istituto di previdenza di estendere il premio a tutte le mamme straniere regolarmente soggiornanti in Italia. Giudicata “discriminatoria” la condotta dell’Istituto, accogliendo il ricorso delle associazioni Asgi, Apn e Fondazione Piccini che ne danno notizia. Ora l’Inps dovrà revocare le proprie circolari e pubblicare sul proprio sito una “nota informativa” che informi della estensione del beneficio.

In sostanza, spiega il giudice milanese Silvia Ravazzoni, non può essere l’Inps a escludere l’una o l’altra categoria di stranieri, e l’Istituto dovrà eliminare “la condotta discriminatoria attraverso l’estensione del beneficio assistenziale “a tutte le future madri regolarmente presenti in Italia che ne facciano domanda e che si trovino nelle condizione giuridico-fattuali” previste dalla legge 232 del 2016. “Non è quindi neppure necessario, come avevano fatto invece altri giudici, fare riferimento a quelle norme comunitarie che prevedono la parità di trattamento per i titolari di permesso unico lavoro – commentano i legali delle associazioni che hanno presentato ricorso – In questo caso è proprio la legge nazionale istitutiva a prevedere il beneficio con la massima ampiezza, persino senza alcun limite di reddito”.

L’Istituto precisa di aver “chiesto alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al ministero del Lavoro e al Mef se intendano confermare l’orientamento finora espresso sulla limitazione del Bonus mamma domani alle residenti e immigrate con permesso di lungo soggiorno. Il governo non ci ha ancora risposto“.

“Confidiamo che ora l’Inps si adegui rapidamente alla decisione del Tribunale – ha commentato invece l’avvocato Alberto Guariso che assisteva le associazioni – evitando così il diffondersi di un contenzioso che sarebbe non solo oneroso per lo stesso Inps, ma, soprattutto, ingiusto per la difformità di trattamento che verrebbe a crearsi in una materia così delicata tra chi agisce in giudizio e chi fa affidamento sulle erronee comunicazioni dell’Inps”.

Il Bonus mamma domani consiste in un’una tantum di 800 euro che l’Inps eroga alla nascita del figlio (per il 2017). L’Inps nella circolare sul bonus aveva introdotto, seguendo le indicazioni dei ministeri vigilanti, gli stessi requisiti previsti per il bonus bebè (una misura che era legata al reddito e che veniva erogata mensilmente e non una tantum).

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