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Sicilia, Francesco Cascio assolto in appello e reintegrato nella funzione di deputato dell’Ars

Era stato condannato per corruzione in primo grado. Sospeso nell’ottobre 2016 per effetto della legge Severino in seguito alla condanna in primo grado, dal giorno della lettura della sentenza di secondo grado, 29 novembre 2017, la sospensione è decaduta
Sicilia, Francesco Cascio assolto in appello e reintegrato nella funzione di deputato dell’Ars
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Condannato in primo grado per corruzione e assolto in appello. “Sono stato reintegrato nella mia funzione di parlamentare regionale” fa sapere il deputato Francesco Cascio, assolto in secondo grado dalla corte d’Appello di Palermo “perché il fatto non sussiste”. Sospeso nell’ottobre 2016 per effetto della legge Severino in seguito alla condanna in primo grado, dal giorno della lettura della sentenza di secondo grado, 29 novembre 2017, la sospensione è decaduta. Con l’ assoluzione, infatti, non valgono più gli effetti della legge Severino e Cascio, quindi, torna di diritto tra i banchi dell’Assemblea regionale siciliana, così come stabilito anche da una nota firmata dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone.  Contestualmente, Giuseppe Di Maggio, che era subentrato a Cascio, deve lasciare Palazzo dei Normanni.
La XVI legislatura si concluderà tra pochi giorni, l’insediamento dei nuovi parlamentari regionali è previsto per il prossimo venerdì, 15 dicembre.

“Sapevo di essere innocente e che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla – afferma Cascio – ho atteso con fiducia, e nella riservatezza della mia vita privata, che la magistratura svolgesse il proprio lavoro. Mi sono fatto da parte in politica e sono tornato con dedizione alla medicina. Questo periodo lontano dalla luce dei riflettori, se così si può dire, mi ha aiutato a ristabilire le priorità e oggi mi sento più forte e consapevole. Non tornerò tra i banchi dell’Ars nella prossima legislatura, questa fase della mia vita per il momento si è chiusa e non voglio lasciare di nuovo il mio lavoro di medico. Lasciamo spazio a chi verrà dopo di noi, ma il riconoscimento – aggiunge – della mia innocenza è un risultato che mi fa stare bene”.

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