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Luigi Di Maio in versione Dc, così il M5S moderato perderà

Luigi Di Maio in versione Dc, così il M5S moderato perderà
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Da Cernobbio a Washington, ormai le missioni diplomatiche del candidato premier Luigi Di Maio non si contano più. Obiettivo è ostentare moderazione. Affidabilità. Credibilità.
Ma siamo proprio sicuri che tutto questo agitarsi per mostrarsi forza matura di governo porterà consensi ai Cinque Stelle?

Difficile che la sedicente borghesia e gli autocertificati moderati voltino le spalle a Pdl e magari anche al Pd. Qui c’è gente che ha digerito senza nemmeno fare il ruttino la sconcia alleanza Pd-Pdl quando gli elettori nel 2013 avevano chiesto proprio il contrario. Gente che ha accettato senza battere ciglio il sostegno di Denis Verdini e Angelino Alfano a una maggioranza di centrosinistra. Crediamo davvero che possano votare un giorno il Movimento Cinque Stelle? No, non bastano certo due comparsate o i cravattini luccicanti di Di Maio.

In compenso i Cinque Stelle rischiano di perdere la loro base. Gente che li aveva scelti perché finalmente mettevano in discussione lo strapotere della finanza e non perché andavano a Cernobbio. Gente che voleva la tutela dell’ambiente e non le giustificazioni “dell’abusivismo di necessità”. Gente, soprattutto, che si è sempre battuta contro la corruzione e non vuole strizzate d’occhio a chi si è nutrito di quel sistema.

Ma c’è un’altra ragione. Forse la più importante. Gli italiani hanno scelto il Movimento di Grillo perché faceva paura. Sì, paura. I cittadini, soprattutto quando si sentono poco ascoltati, hanno bisogno di sentirsi forti. Così forti da poter far paura. Il timore che susciti negli altri è conferma che finalmente conti. Esisti. Sei qualcuno. E’ un sentimento che in passato ha portato a disastri, come quando vinse il fascismo.

Per il Movimento Cinque Stelle, però, aveva un significato ben diverso: questa era la forza del M5S e insieme la sua grande novità. Faceva paura a chi governava, ma non perché prometteva di sovvertire l’ordine democratico. Anzi, l’opposto, perché portava di nuovo al centro il cittadino. Difendeva la Costituzione. Combatteva corruzione ed evasione. Metteva sotto esame la finanza ladrona.

Così il Movimento ha conquistato consensi e ha evitato all’Italia la nascita di partiti razzisti e davvero populisti (i Cinque Stelle non lo sono). Nel nostro Paese la protesta è stata legalitaria, ambientalista. No, Di Maio, voi non dovevate rassicurare. Dovevate incutere timore. Paura di far diventare l’Italia quello che meriterebbe di essere spazzando via chi l’ha ridotta così. Senza blandire i cittadini, ma anzi sferzandoli.

Se andate a baciare la pantofola in giro per il mondo non conquisterete nuovi consensi. E perderete chi vi ha sostenuto finora.

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