Il mercato dei farmaci generici (legali) nel mondo sta vivendo da tempo un autentico boom. Secondo le stime di Quintilesims, riprese da L’economia, l’inserto del lunedì del Corriere della Sera, il mercato dei farmaci generici dovrebbe passare nel mondo dai 267 miliardi di dollari del 2013 ai 442 del 2018, con una crescita annua stabile al 10,6%. Tra i Paesi in forte crescita per il mercato degli equivalenti. Il Giappone punta a raggiungere i dieci miliardi di dollari/anno nel 2018 e di arrivare all’80% delle prescrizioni nel 2020.

I dati pubblicati in questi giorni sulla evasione fiscale attestano che anche in Italia spendiamo non meno di 11,8 miliardi di euro (e in contanti) all’anno per farmaci generici, ma non si tratti di quelli legali ma di quelli psicoattivi affidati in monopolio alla malavita organizzata (mafia, camorra, ndrangheta), di fatto come un brevetto senza scadenza grazie al vigente, quanto inutile, proibizionismo.

L’intera spesa farmaceutica pubblica italiana nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN) si aggira ormai a circa 17,7 miliardi di euro/anno (dati 2016). E’ veramente atroce essere quindi costretti alla semplice considerazione che in Italia il consumo di droga in spesa contante equivale a circa i due terzi dell’intera spesa farmaceutica pubblica del SSN. E’ una cifra assolutamente eccezionale e troppo spropositata sulla quale non possiamo continuare tutti a chiudere gli occhi senza fare nulla per contenerla. Non possiamo lasciare che la spesa per droga appartenga solo alla narrazione coraggiosa di Roberto Saviano senza trarne, da tecnici, le necessarie conseguenze di proposte operative politiche.

I nuovi farmaci oncologici, specie quelli che si basano sulla attivazione del sistema immunitario, mostrano un profilo di efficacia interessante ma pongono un serissimo problema di sostenibilità economica dell’intero sistema sanitario pubblico. Occorrono con urgenza non meno di due miliardi di euro l’anno per evitare entro i prossimi due anni il sostanziale collasso dell’equilibrio gestionale della intera spesa farmaceutica.

E’stato proposto (Cipomo) un incremento della tassazione sulle sigarette per recuperare risorse per garantire le migliori cure innovative ai nostri malati di cancro. Ma non sono d’accordo: oltre a essere moralmente non etica come medici, non consentirebbe un recupero adeguato di risorse economiche e avrebbe come unica conseguenza l’incremento del contrabbando.

Il prossimo 12 novembre 2017 sarà una data importante per sottolineare quest’anno d’oro dei farmaci generici, droghe comprese. Dopo quello dei viagra, in quella data scadrà anche il brevetto del Cialis, farmaco per la disfunzione erettile: è stato calcolato che il risparmio per le tasche dei consumatori potrà arrivare anche al 60% del costo attuale. Si stima quindi un risparmio non inferiore ai 600 milioni l’anno “cash” per il solo Cialis.

Lo Stato italiano decenni fa non si vergognò di diventare “spacciatore di droghe” producendo in monopolio sigarette “nazionali”. In questo momento storico in cui lo Stato sta perdendo il proprio equilibrio economico, in particolare per l’esplosione dei costi dei farmaci innovativi sotto brevetto (quasi esclusivamente oncologici), magari si decidesse di trasformare il “costo” farmaco in “risorsa” farmaco, come accade già da tempo in diversi altri Paesi nel mondo.

Sia per farmaci generici efficaci ma venduti  in “outbranding” su Internet senza garanzie di qualità certificata – come i farmaci contro la disfunzione erettile – ma soprattutto per farmaci generici psicoattivi a noi meglio noti come “droghe di abuso”, è giunta l’ora di assicurare una produzione di qualità che per un monitoraggio efficace (almeno 1 consumatore su 4 di farmaci per la disfunzione erettile ha meno di 40 anni e ne fa uso a scopo ricreazionale e non terapeutico) e che lo Stato entri in produzione diretta:
1. i farmaci generici efficaci in qualità produttiva ( tipo cialis e viagra per intenderci)
2. di farmaci biosimilari a basso costo (esempio fattori di crescita ematopoietici)
3. farmaci generici psicoattivi (droghe di abuso tipo hashish) al duplice scopo di recuperare ingenti risorse economiche per sostenere il Sistema Sanitario Pubblico e dall’altro sottrarre ingenti risorse economiche alla malavita organizzata.

Entro due anni il SSN sarà ufficialmente in default innanzitutto per eccesso di spesa farmaceutica ospedaliera oncologica. Allora, se non ora quando?

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