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Tunisia, nave della Marina sperona barca con 70 migranti a bordo: recuperati 8 corpi. Oim: “Si temono 30 vittime”

Sono ancora in corso le ricerche per individuare le persone disperse. I soccorsi sono coordinati da Malta in quanto si svolgono in acque di competenza maltese, mentre il ministero della Difesa tunisino ha aperto un’inchiesta per fare luce sulle cause dell'incidente
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Una nave tunisina e una barca sono entrate in collisione al largo delle coste di Tunisi. A bordo dell’imbarcazione più piccola c’erano 70-80 migranti. Nell’incidente sono morte almeno otto persone mentre 38 sono i migranti tratti in salvo, spiega il portavoce del ministero della Difesa tunisino, Belhassen Oueslati.

Il numero dei morti è confermato su twitter da Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Iom, organizzazione internazionale per la migrazione. “Forse quasi 30 le vittime dell’incidente avvenuto tra Tunisia e Italia. Salvati oltre 40 migranti. Recuperati 8 cadaveri, si temono 20 dispersi”.

Il ministero della Difesa di Tunisi ha avviato un’indagine sull’accaduto. In base alla ricostruzione fornita, la nave della marina tunisina ”si è avvicinata ieri sera a un barcone non identificato a circa 54 km dalla spiaggia di El Ataya nelle isole Kerkennah. L’imbarcazione ha urtato la nave militare e questo ha causato il naufragio”. Sono ancora in corso le ricerche per individuare le persone scomparse. I soccorsi sono coordinati da Malta in quanto si svolgono in acque di competenza maltese.

Nelle ore precedenti allo scontro, le forze dell’ordine tunisine avevano intensificato i controlli alle frontiere. La Guardia nazionale ha fermato nella notte scorsa a Sfax alcuni giovani su di un’auto nell’atto di raggiungere alle isole Kerkennah, luogo usato come partenza verso le coste italiane, come ha reso noto in un comunicato il ministero dell’Interno di Tunisi, riferendo anche di un’altra operazione le forze dell’ordine con l’arresto di persone pronte a imbarcarsi dalle coste di Sfax.

I Paesi nordafricani negli ultimi mesi hanno intensificato gli sforzi per controllare il flusso di migranti con i barconi dei viaggi della speranza e le navi delle ong, nell’area del Mediterraneo, a seguito della collaborazione da parte della Ue nei confronti della guardia costiera libica. Le rotte si spostano quindi dalle coste della Libia verso Tunisia e Marocco, con sbarchi record quest’anno registrati in Spagna.

Dopo l’accordo italo-libico del febbraio scorso, che ha bloccato il flusso migratorio dalla Libia, da alcuni mesi è proprio dalla Tunisia (ma anche dalla vicina Algeria) che si concentrano le partenze delle imbarcazioni con i migranti dirette in Italia: secondo l’Oim, solo a settembre 1.400 tunisini sono sbarcati sulle coste italiane , rispetto ai 1.357 dei primi otto mesi dell’anno.

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