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Bruno Barbieri, lo chef vittima di una truffa informatica: hackerata la mail per rubare 30mila euro. Arrestata una donna

Una nigeriana di 33 anni è stata arrestata per riciclaggio. I truffatori dopo aver violato la posta elettronica del giudice di Masterchef sono entrati in contatto con la banca per sottrargli la somma di denaro. Il fatto risale allo scorso febbraio
Bruno Barbieri, lo chef vittima di una truffa informatica: hackerata la mail per rubare 30mila euro. Arrestata una donna
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Una truffa da 30 mila euro ai danni dello chef Bruno Barbieri. Per questo motivo una donna è agli arresti domiciliari dopo un’indagine della procura di Torino. La 33enne nigeriana è indagata per riciclaggio per aver hackerato l’account di posta del famoso chef al fine di sottrargli il denaro.

Il fatto risale al 13 febbraio 2017, quando degli sconosciuti inviarono una e-mail alla direttrice di uno sportello della Banca Popolare di Bologna a Medicina, nella provincia del capoluogo emiliano, dove il cuoco di Masterchef ha un conto corrente. Nel messaggio alla filiale ordinavano un bonifico di 30 mila euro a favore della donna che prelevò il denaro a Torino.

I truffatori hanno prima violato la casella di posta elettronica dello chef, scoprendo che gestiva i rapporti con l’istituto di credito direttamente con la direttrice della filiale. Solo successivamente hanno mandato il messaggio alla responsabile: “Carissima – scrissero, imitando lo stile delle conversazioni – sono fuori città per una emergenza familiare, potete predisporre il pagamento di 30 mila euro nei confronti di…”. Alle 8:30 l’operazione andò a buon fine.

Nel giro di poche ore i pirati informatici hanno richiesto il trasferimento di altri 40mila euro, ma la funzionaria, che nel frattempo aveva contattato Barbieri, bloccò la transazione.

Intanto la nigeriana attraverso una serie di prelievi in diversi sportelli Banco Posta a Torino aveva già raccolto il denaro della prima tranche. L’indagine, svolta dalla squadra di polizia giudiziaria della procura di Torino e dalla polizia postale di Reggio Emilia, e coordinata dal pm Andrea Padalino, ha portato gli inquirenti in Gran Bretagna. Nelle settimane successive, infatti, la donna è stata rintracciata a Londra.

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