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Cronaca Nera

Cronaca

18 Giugno 2017

Ultimo aggiornamento: 19:57 del 18 Giugno 2017

Corleone, la figlia di Riina chiede per tre volte il bonus bebé e le viene negato: nessuno crede che sia indigente

di F. Q.
Corleone, la figlia più piccola del capo di Cosa Nostra e il marito sostengono di essere indigenti e chiedono il beneficio da mille euro. Sia i commissari che l'lnps lo negano. Ufficialmente per vizi di forma, ma l'indigenza non convince nessuno. In carcere lui diceva: "Se recupero un terzo di quello che ho, sono sempre ricco"
Corleone, la figlia di Riina chiede per tre volte il bonus bebé e le viene negato: nessuno crede che sia indigente
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Bonus Bebè

Corleone

Poveri

Totò Riina

Tra gli italiani poveri in corsa per il bonus bebé c’era anche Lucia Riina, la figlia del boss Salvatore in carcere dal 1993 per il quale la Cassazione ha recentemente stabilito il “diritto alla morte dignitosa”, scatenando un fiume di polemiche. Il beneficio alla figlia, mille euro al mese, è stato però negato per tre volte. Ufficialmente per motivi formali dovuti al ritardo e all’incompletezza della domanda, sostanzialmente perché nessuno crede davvero all’indigenza della figlia del capo di Cosa Nostra, che in una conversazione intercettata nel carcere di Parma aveva anche detto “Se recupero un terzo di quello che ho, sono sempre ricco“.

Lo racconta Repubblica Napoli con tutti i particolari. Lucia Riina è la più piccola di quattro fratelli e aveva avanzato istanza al Comune (sciolto qualche mese fa per infiltrazioni mafiose e attualmente retto da tre commissari) per ottenere l’assegno una tantum di mille euro dato dalla Regione siciliana, attraverso le amministrazioni locali, a chi nell’Isola mette al mondo un figlio e ha un reddito al limite dell’indigenza. Lo fa non una ma tre volte. Rigettata la richiesta, per un vizio formale, l’ha reiterata il marito di Lucia, Vincenzo Bellomo; ma anche lui ha ricevuto un no, dovuto al ritardo con cui era stata presentata l’istanza. Infine, il terzo tentativo (fallito) con l’Inps, che eroga un assegno mensile per i primi tre anni di vita del bambino (per un importo che va da 80 a 160 euro), a quelle famiglie che non superano 25 mila euro del parametro Isee.

L’articolo dà conto del fatto che la figlia 37enne di Riina, che dipinge e vende i suoi quadri su Internet, vive a Corleone dal ’93, dove è tornata con la madre Ninetta Bagarella e i fratelli, all’indomani dell’arresto del padre, avvenuto il 15 gennaio di quell’anno. A Corleone si è sposata nel 2008, accompagnata all’altare dal fratello Giuseppe Salvatore che era appena uscito dal carcere. L’altro fratello, Giovanni Francesco, è in galera e sconta l’ergastolo per alcuni omicidi; Maria Concetta, la più grande, vive in Puglia con il marito.

Quattro anni fa, in pieno agosto, un’intervista di Lucia Riina alla televisione della Svizzera francese Rts fece divampare le polemiche. L’ultimogenita del boss, che scelse Ginevra come meta del suo primo viaggio all’estero, si disse “dispiaciuta” per le vittime, ma “onorata e felice” di portare il cognome di suo padre: “immagino che qualsiasi figlio che ama i genitori non cambia il cognome. Corrisponde alla mia identità, siamo tutti figli di qualcuno e non bisogna restare nel passato ma andare avanti”. Le famiglie delle vittime di mafia insorsero e da quel momento Lucia tornò nell’ombra, prima di questa bizzarra richiesta, quasi un’ostentazione di normalità che mal si concilia con quanto sosteneva il padre in  carcere.

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  • 10:41 - Da 'C'era una volta in Italia' di Deaglio ai '107 giorni' di Kamala Harris, le novità in libreria

    Roma, 6 dic. (Adnkronos) - Dai romanzi ai saggi, la selezione delle novità in libreria della settimana scelta dall'Adnkronos.

    Mondadori manda in libreria 'Quanto lontano dovrai correre' di Letizia Venturini. “Non è mai semplice lasciarsi alle spalle il dolore e aprirsi di nuovo a sé stessi, imparare a volersi bene quando il cuore è ferito e l’anima stanca. Ma è necessario. Possiamo sempre scegliere in cosa trasformare il male che ci accade. Io ho scelto di trasformarlo nella mia più grande occasione”. Letizia ha vent’anni quando subisce violenza da un professore della sua università. Una violenza che la priva di tutto: fiducia, spensieratezza, felicità. Da quel momento il dolore diventa parte di lei, e con il tempo compaiono anche attacchi di panico e disturbi alimentari a ricordarle quanto fragile sia diventata. Ma a volte basta una frase per cambiare tutto: “Non è un dono ciò che ti è successo, non è niente di bello. Ma è successo, e ora sta a te decidere come sfruttarlo per uscirne”.

    Poche parole, semplici e luminose, che le riaccendono qualcosa dentro: forse può davvero ricominciare e riscrivere la sua storia da zero. Ed è così che Letizia decide di partire, zaino in spalla e senza un piano. Il viaggio la porta lontano, in Asia prima e in Sudamerica poi, tra monasteri buddhisti, ashram immersi nel silenzio, antichi rituali ed esperienze di volontariato. Giorno dopo giorno, quella che inizialmente sembra una fuga dalla sofferenza si trasforma in un percorso di crescita e guarigione, attraverso paesaggi indimenticabili e incontri ricchi di significato. Sarà in Guatemala, in un piccolo villaggio di curandere, che Letizia comprenderà finalmente che non serve continuare a scappare, perché nessun luogo potrà mai offrirle la risposta che cerca: solo imparando ad amare se stessa e mettendo la sua storia al servizio degli altri potrà salvarsi. 'Quanto lontano dovrai correre' è una testimonianza autentica e toccante su come superare il dolore e ritrovare la propria essenza. Un invito a guardare oltre i confini del quotidiano per scoprire nuove possibilità dentro e fuori di noi.

    Letizia Venturini nasce a Lugo, in Emilia Romagna, nel 2000. Dopo la laurea parte per il mondo con un biglietto di sola andata, attraversando Asia, Africa e Americhe. Oggi è viaggiatrice, storyteller, content creator e organizza viaggi local e autentici lontano dal turismo di massa. Per Letizia, il viaggio è soprattutto interiore: attraverso i suoi canali social, workshop, ritiri e il podcast Souvenir. Le lezioni in viaggio che ti cambiano la vita, sensibilizza le persone sull’importanza dell’ascolto di sé e le accompagna nella ri- scoperta di una vita più autentica.

    'C'era una volta in Italia. Gli anni Ottanta' è l'ultimo libro del giornalista Enrico Deaglio sugli scaffali con Feltrinelli. Gli anni ottanta cominciano con un boato. Alla stazione di Bologna, il 2 agosto, ottantacinque persone muoiono sotto le macerie. È l’inizio di un decennio che si apre con una strage e si chiude con un muro che crolla e segna la fine del Novecento. In mezzo ci sono le guerre di mafia, camorra e ’ndrangheta, P2 e fascisti. Al Sud si uccide con ferocia, mentre il paese, spensierato, non bada agli spari e cambia pelle: smette di credere nella politica e comincia a credere nella televisione, il “popolo” diventa “audience” e il successo individuale dà forma a un nuovo codice morale. Il Nord prospera e il Sud disperato sta per diventare un narcostato.

    Ci sono gli assassinii di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, di Walter Tobagi, di Carlo Alberto Dalla Chiesa, ma anche la morte di un bambino di nome Alfredo; ci sono l’ascesa di Cutolo e di Riina e la voce ferma di Giovanni Falcone, un uomo solo, il grande eroe riluttante. Ci sono i funerali di Berlinguer e un’Italia commossa e commovente nel dargli l’addio, e poi Bettino Craxi e la Milano da bere, i fagioli di Raffaella Carrà e i giovani milanesi ghiotti di hamburger, mentre un enigmatico Cossiga diventa presidente della Repubblica e ci lasciano Italo Calvino, Primo Levi e Leonardo Sciascia. Ci sono il calcio più bello di sempre, con i Mondiali spagnoli dell’82, Maradona e lo scudetto del Napoli, la nevicata del secolo, le notti di Renzo Arbore, il 'Ti spiezzo in due' del pugile russo Ivan Drago, l’alba del Pc, i nuovi cavalieri del capitalismo – Benetton, Gardini, De Benedetti e Berlusconi: l’Italia che si riscopre moderna e cinica, affamata di successo e di status.

    Un’euforia diffusa convive con un gigantesco e inedito esperimento criminale che marchia a fuoco il decennio. In Sicilia lo Stato sembra assente, i magistrati vengono ammazzati, la mafia entra in Borsa e il Sud si fa laboratorio di un capitalismo delinquenziale che invaderà il paese. E ci sono tanti morti. Più di diecimila. È la “guerra civile che non si volle vedere”. Enrico Deaglio e Ivan Carozzi raccontano questi dieci anni come un grande romanzo civile, costruito attraverso cronache, voci, immagini, fatti, sogni, mode e paure. Una narrazione corale in cui la Storia entra nelle case con il telegiornale e la pubblicità, con le stragi e con la musica. 'Gli anni Ottanta' è il ritratto lucido e appassionato di un paese che sopravvive ai propri fantasmi: un decennio di trasformazioni radicali, dove tutto sembra nuovo ma nulla è davvero cambiato. È la storia di come abbiamo cominciato a diventare quello che siamo.

    Arriva in libreria con Marsilio il saggio 'Profumo: Sociologia dell’Olfatto' di Samuele Briatore, ricercatore alla Sapienza Università di Roma e presidente dell'Accademia Italiana Galateo. Il testo colma un vuoto culturale indagando il profumo come vero e proprio dispositivo sociale e linguaggio silenzioso, cruciale per l'identità e il business del lusso Made in Italy.L'opera, con l'introduzione di David Le Breton (massimo esperto mondiale di sociologia del corpo), analizza perché la società occidentale abbia represso l'olfatto, trasformando l'uso del profumo in un atto di "lavoro somatico": un codice con cui l'individuo negozia la sua accettabilità, sfuggendo alla potenziale stigmatizzazione sociale legata all'odore corporeo.

    Il saggio guida il lettore in un viaggio che unisce riti religiosi e corti rinascimentali, fino al marketing del lusso e al boom della profumeria di nicchia. Il settore è anche un potente motore economico: il mercato globale delle fragranze, valutato oltre 76 miliardi di dollari, è previsto superare i 110 miliardi entro il 2030. In questo scenario, Millennials e Gen Z chiedono sempre più fragranze che parlino di autenticità e artigianato. Il volume sarà presentato a febbraio 2026 alla conferenza mondiale di studi sull'olfatto presso la Brown University (Usa).

    '107 giorni', in libreria con La Nave di Teseo è il racconto senza filtri di Kamala Harris su uno dei momenti più intensi della storia politica americana. Quando il presidente in carica Joe Biden annuncia il suo ritiro dalla corsa per la rielezione, alla vicepresidente Harris restano appena 107 giorni per affrontare una delle campagne elettorali più frenetiche e sotto pressione di sempre. Con onestà e senso critico, Harris ci conduce dietro le quinte della sua candidatura alla presidenza: le strategie, i confronti serrati, le pressioni implacabili, le ostilità dentro e fuori dal partito democratico, ma anche le speranze e le battaglie personali che hanno segnato questo percorso.

    Un memoir intenso che si legge come un thriller politico, '107 giorni' è una testimonianza diretta sulle sfide della leadership all’interno della democrazia americana. Un libro per chi vuole capire davvero cosa accade nei momenti in cui la storia bussa alla porta – e non c’è tempo da perdere.

    Con Solferino arriva in libreria 'Norimberga. Il nazista e lo psichiatra' di Jack El-Hai. Nel 1945, dopo la cattura alla fine della Seconda guerra mondiale, Hermann Göring arrivò in un centro di detenzione gestito dagli americani nel Lussemburgo devastato dalla guerra, accompagnato da sedici valigie e una cappelliera rossa. Insieme a Göring nel centro di detenzione c’era l’élite del regime nazista, cinquantadue alti ufficiali, tra cui Wilhelm Keitel e il suo vice Alfred Jodl, Robert Ley, Hans Frank, Julius Streicher. Per garantire che i prigionieri fossero idonei al processo che si sarebbe tenuto a Norimberga, l’esercito americano inviò un ambizioso psichiatra militare, il capitano Douglas M. Kelley, a supervisionare il loro benessere mentale durante la detenzione. Kelley sapeva che l’incarico era l’opportunità professionale di una vita: scoprire il tratto distintivo che accumunava questi criminali e che li distingueva psicologicamente dal resto dell’umanità. Così iniziò una straordinaria relazione tra Kelley e i suoi pazienti. Hermann Göring, il maresciallo del Reich, era "la personalità più interessante del carcere", annotò Kelley sul proprio quaderno, il solo detenuto che avrebbe potuto guidarlo verso quell’abisso dell’animo umano che era impaziente di esplorare.

    Le conclusioni della sua indagine furono sorprendenti: i gerarchi nazisti non erano fantocci che "obbedivano agli ordini", ma persone ambiziose, aggressive, intelligenti e spietate. Il germe nazista che aveva sperato di trovare non esisteva: "Sono certo che anche in America ci siano persone disposte a scavalcare i cadaveri di metà della popolazione americana pur di ottenere il controllo dell’altra metà" concluse. Un corpo a corpo psicologico tra due personaggi ambigui e complessi, paradossalmente affini; un viaggio sconcertante al confine tra bene e male.

    Abete è forte e saldo, le sue radici affondano nella terra e i suoi rami più alti dominano la foresta, fronteggiando la maestà delle montagne. Abete vive un tempo fatto di pazienza, dove le giornate sono istanti e gli anni minuti. Un tempo raccontato da Francesco Vidotto in 'L'abete e la betulla', in libreria con Bompiani.

    Nei suoi aghi sempreverdi e nei cerchi di legno del suo grande cuore conserva la memoria del bosco. Un giorno, però, accade una cosa capace di sorprenderlo: il vento porta ai suoi piedi un fragile seme di betulla, quel seme sopravvive sotto la neve e, al disgelo, protende un germoglio proprio verso le sue radici... Tra il grande abete sempreverde e la betulla dalle foglie decidue nasce così un legame indissolubile. Sono vicini, ma possono solo sfiorarsi; lui ricorda tutto, lei invece ogni inverno si addormenta e dimentica le gioie dell’estate: è un amore difficile, il loro, e come tutti gli amori difficili è anche dolcissimo e inimitabile. Francesco Vidotto scrive un racconto delicato e potente che sembra una fiaba ma attinge a recenti studi sull’intelligenza delle piante: gli scienziati stanno davvero studiando il 'Wood Wide Web', una rete sotterranea che mette in comunicazione tra loro le piante del bosco. Queste pagine sommesse eppure piene di poesia ci parlano di noi, del senso della vita, e ci esortano alla semplicità e alla meraviglia, a lasciar rifiorire la gioia di fare foresta insieme.

    Musica, spettacolo, costume e cultura: il Festival di Sanremo è in assoluto la manifestazione più significativa del nostro panorama radiotelevisivo. Una tradizione che attraversa due secoli di storia italiana, ne rispecchia la società, le tendenze, i cambiamenti.

    Marino Bartoletti con 'Almanacco del Festival di Sanremo', pubblicato da Gallucci, (prefazione di Carlo Conti), racconta tutte le edizioni, dalla prima, nel 1951, fino a quella del 2024. Una preziosa raccolta che ci restituisce un patrimonio inestimabile di artisti e canzoni. Un resoconto rigoroso dei fatti, ma anche di aneddoti, atmosfere, pulsioni, curiosità e colpi di scena.

    E' in libreria con l'editore Laterza 'Dal salotto al Palazzo. Storia del potere televisivo in Italia 1974-1994' di Mirco Dondi docente di Storia contemporanea all’Università di Bologna, dove dirige il Master di Comunicazione storica e la rivista 'Bibliomanie'. All’alba degli anni Ottanta qualcosa di profondo cambiò l’Italia. Dalla galassia delle televisioni private emersero quattro network che avrebbero ridisegnato il panorama sociale, politico e culturale del Paese: quelli legati a Rizzoli, Rusconi, Mondadori e Berlusconi. Non fu un’espansione casuale. Dietro la spinta alla creazione di queste reti nazionali c’erano esigenze precise: l’interesse dei pubblicitari a raggiungere un mercato più vasto, la necessità degli editori di ammortizzare i costi dei programmi acquistati all’estero e, soprattutto, l’ambizione di esercitare una nuova forma di potere. L’avvento di nuovi generi televisivi e una fruizione sempre più intensa del mezzo diedero il via a una trasformazione profonda nel costume italiano. Si trattò - spiega Dondi - di una seconda americanizzazione, più sottile e interiorizzata rispetto a quella del dopoguerra. E mentre i partiti politici permettevano al sistema televisivo privato di crescere senza una legge che lo regolamentasse, accadde l’inevitabile: il peso del potere economico sopravanzò definitivamente le capacità decisionali della politica, con effetti di lungo periodo che avrebbero plasmato l’Italia che conosciamo oggi.

    Mirco Dondi, sulla base di una documentazione inedita e di interviste ai protagonisti di questa rivoluzione, con un racconto originale e nuovo, getta finalmente luce sulla storia italiana più recente.

    Ralph e Anna Eldred vivono con i quattro figli nel Norfolk in una fattoria di mattoni rossi. Come responsabile di un istituto di beneficenza, ogni estate Ralph ospita alla Casa Rossa uno dei tanti 'casi pietosi' in cui si imbatte per lavoro, perlopiù adolescenti sbandati bisognosi di un posto dove stare e di qualcuno che li rimetta in riga. Inizia così 'Cambio di clima' di Hilary Mantel, in libreria con Fazi.

    Gli ospiti vengono talvolta mal tollerati dagli altri membri della famiglia: Anna è sempre meno incline ad accogliere giovani problematici in casa propria, Kit, la figlia maggiore, si interroga sul suo futuro, Robin è lontano per gli impegni sportivi e Julian, il più taciturno, è molto preoccupato per la piccola di casa, Rebecca, e per i pericoli a cui potrebbe andare incontro. Ma sotto la patina d’abitudine che ricopre la vita degli Eldred si celano segreti inconfessabili e rancori mai sopiti, che minacciano di mandare in pezzi l’armonia familiare. Venticinque anni prima, appena sposati, Ralph e Anna, mandati come missionari laici in Sudafrica, hanno conosciuto le difficoltà di un paese in regime di apartheid, dove fame e ingiustizia erano pane quotidiano. È durante quel viaggio che si è consumata la tragedia di cui non hanno più parlato e che ora, a decenni di distanza, riaffiora in superficie con prepotenza, rivelando tutte le crepe nel loro matrimonio. Fin dove può spingersi il perdono? Quanto può sopportare un cuore prima di spezzarsi irreparabilmente? Hilary Mantel, la regina della letteratura inglese, torna in libreria con un romanzo finora inedito in Italia: una saga familiare epica ma sottile, scritta con l’abilità di una vera maestra, capace di tenere il lettore incollato alle pagine grazie a un uso magistrale della suspense, di affrontare temi universali con leggerezza e di affrescare la complessità di due mondi molto lontani tra loro.

  • 19:09 - Influenza, Conversano (UniBa): "Virus ha terreno fertile nei bambini, vaccino unica arma"

    Roma, 5 dic. (Adnkronos Salute) - "In Italia abbiamo un sistema di sorveglianza che registra la circolazione dei virus influenzali nella popolazione, gestito dall'Istituto superiore di sanità. I dati delle ultime settimane mostrano che l'influenza sta già circolando molto, soprattutto tra i bambini. L'ultimo aggiornamento indica 9 casi ogni 1.000 abitanti, ma nei bambini tra i 3 e i 4 anni si arriva a 29-30 casi ogni 1.000. Come spesso accade, quindi, il virus trova terreno fertile nella popolazione infantile". Così all'Adnkronos Salute Michele Conversano, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto e docente incaricato della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli studi di Bari. (Video)

    "Siamo abituati a parlare di 'banale influenza' ed è vero che, negli adulti sani, può risolversi in pochi giorni con un po' di febbre e dolori muscolari. Ma nei bambini molto piccoli - avverte lo specialista - soprattutto se hanno problemi di salute come infezioni respiratorie ricorrenti, cardiopatie, diabete o seguono terapie particolari, nessuna influenza è davvero banale. In questi casi il rischio di complicanze aumenta. Lo stesso vale quando una patologia non è ancora stata diagnosticata. Per questo è importante la vaccinazione antinfluenzale". Il Piano nazionale prevenzione vaccinale "prevede che tutti i bambini tra 6 mesi e 6 anni possano essere vaccinati - ricorda Conversano - anche senza condizioni di rischio. Le società scientifiche, come la Società italiana di igiene e la Società italiana di pediatria, raccomandano fortemente di vaccinare la maggior parte dei bambini per ridurre i casi gravi. Vaccinare un bambino non significa proteggerlo solo dall'influenza: i bambini sono grandi diffusori dei virus e vaccinarli aiuta anche a proteggere chi vive con loro: compagni di scuola, altri bambini fragili, genitori e nonni. Un nonno cardiopatico o un genitore diabetico, per esempio, può avere difese immunitarie ridotte: se il bambino vaccinato si ammala meno e diffonde meno il virus, la famiglia è più sicura".

    La vaccinazione, secondo l'esperto, "ha anche un impatto sociale: riduce i giorni di assenza dal lavoro dei genitori e limita, indirettamente, il ricorso improprio agli antibiotici, che purtroppo contribuisce al problema dell'antibiotico-resistenza. Oggi - evidenzia Conversano - oltre al classico vaccino iniettato, abbiamo anche il vaccino spray nasale, ben accettato dai pediatri e molto usato nei paesi anglosassoni, dove ha aumentato le coperture vaccinali. E' semplice da somministrare e spesso i bambini non si accorgono neppure di essere stati vaccinati". Proteggere i bambini, quindi, "non significa solo 'coprirli bene' come si diceva una volta, ma sfruttare gli strumenti che la medicina ci mette a disposizione. La vaccinazione è un modo efficace per proteggere il singolo bambino e l’intera comunità che gli sta intorno".

  • 18:14 - Muciv inaugura a Roma Laboratorio Neanderthal, nuova area espositiva

    Roma, 5 dic, (Adnkronos) - Il Muciv-Museo delle Civiltà inaugura il 17 dicembre alle 19 una nuova area espositiva, 'Laboratorio Neanderthal. Le scoperte di Grotta Guattari'. Musealizzati i reperti ottenuti grazie agli scavi degli archeologi di Roma Tor Vergata. Al centro del progetto museale dell'ex museo Pigorini di Roma ci sono, dunque, i reperti provenienti da Grotta Guattari – sito preistorico a San Felice Circeo (Latina) – trasferiti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina e frutto degli scavi eseguiti dagli archeologi dell'ateneo.

    Come affermano gli organizzatori della mostra, "gli ultimi ritrovamenti, che contribuiscono ad aggiornare le conoscenze sui Neanderthal e sul territorio da essi abitato, si riuniscono ai reperti già precedentemente esposti, e proprio la loro riunificazione e musealizzazione permanente rende il Muciv-Museo delle Civiltà l'epicentro non solo della loro conservazione e condivisione con il pubblico, ma anche delle ricerche ancora in corso su questo eccezionale patrimonio del nostro passato, configurando l'intero progetto come quello di un vero e proprio Laboratorio Neanderthal.

    Il progetto si avvale di un Comitato Tecnico-Scientifico formato da Luigi La Rocca (capo del dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale), Massimo Osanna (direttore generale Musei), Alessandro Betori e Antonio Borrani (soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina), Andrea Viliani, Francesca Alhaique, Francesca Candilio e Alessandra Sperduti (Muciv-Museo delle Civiltà), Stefano Benazzi (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna), David Caramelli (Università degli Studi di Firenze), Giorgio Manzi e Alessia Nava (Sapienza Università di Roma), Mario Federico Rolfo (Università degli Studi di Roma Tor Vergata).

    Il progetto è il risultato di un'ampia e articolata collaborazione inter-istituzionale e inter-disciplinare che ha coinvolto, accanto al Muciv, il dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale, la Direzione generale Musei, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina, l'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, la Sapienza Università di Roma, l'Università degli Studi di Firenze e l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

    Le ricerche presso Grotta Guattari sono iniziate l'11 ottobre 2019 e si sono svolte in più fasi fino all'ottobre 2023. Lo scavo è stato organizzato e diretto dalla Soprintendenza Abap per le province di Frosinone e Latina con il responsabile Francesco Di Mario con la consulenza scientifica di Mario Federico Rolfo, associato di Preistoria e protostoria del dipartimento di Storia, patrimonio culturale, formazione e società dell'Università di Roma Tor Vergata. Lo scavo, durato complessivamente 380 giorni, è stato eseguito da un'equipe di archeologi esclusivamente dell'Università di Roma Tor Vergata.

  • 18:12 - Venezia: procura chiude indagini su incidente bus, sale a 7 numero indagati (2)

    (Adnkronos) - L'inchiesta per stabilire le cause dell’incidente non hanno tralasciato nessuna pista e si sono mostrate piuttosto complicate. L'ipotesi iniziale che potesse essere stato un malore a far perdere il controllo del mezzo all'autista del bus Alberto Rizzotto è stata smentita dalla consulenza medico legale disposta dalla Procura, è stata poi abbandonata anche l'ipotesi che fosse stata la rottura dello sterzo a causare l'incidente con 22 morti e 14 feriti.

    Per i pubblici ministeri - tutti gli indagati sono funzionari e dirigenti del Comune di Venezia con ruoli connessi alla manutenzione di quel tratto di strada - gli indagati hanno "omesso di operare controlli" sul nuovo cavalcavia superiore di Marghera (strada di proprietà città di Venezia), in particolare non avrebbero sull'"efficienza tecnica della strada e delle sue pertinenze e di porre in essere interventi atti ad assicurare uno stato di efficienza delle barriere di sicurezza". E' stato proprio quel buco nel guardrail, dove si infila il bus prima di precipitare, ad aver avuto un ruolo nell'incidente mortale.

  • 18:12 - Venezia: pm su incidente bus, 'assenza di controlli su cavalcavia, indagati negligenti'

    Milano, 5 dic. (Adnkronos) - "Negligenza, imprudenza e imperizia" consistite in particolare "nel non aver programmato, promosso, attivato costanti controlli sullo stato disposto appropriati interventi, almeno di manutenzione, con ripristino delle condizioni tecniche di esercizio previste dal progetto originario datato 1996, o immediata messa in sicurezza con mitigazione del rischio, stante la presenza di un varco nella barriera stradale e lo stato complessivo di deterioramento della stessa". Di questo devono rispondere i sette indagati, tutti funzionari e dirigenti del Comune di Venezia, per i quali la Procura ha chiuso le indagini sull'incidente del bus di Mestre del 3 ottobre del 2023 in cui persero la vita 22 persone.

    Un presunto disinteresse dei sette indagati con cui avrebbero "contribuito così a mantenere una situazione di pericolo strutturale in corrispondenza del cavalcavia, tale da non garantire la funzione di contenimento della barriera come prevista dal progetto originario, nonostante la disponibilità di strumenti tecnici, giuridici e finanziari per intervenire".

    La dinamica dell'incidente viene spiegata nella chiusura dell'indagine: l'autobus elettrico, di proprietà della società La Linea, andò a sbattere sul guardrail e continuò a urtarlo per un tratto di circa 50 metri, fino a quando, "trovando un varco di circa 2,40 metri" si infilava in quella interruzione della barriera stradale e proprio per "la mancanza di sistemi di contenimento, non tratteneva più il mezzo sulla carreggiata, determinandone così la caduta dal cavalcavia e la rotazione su se stesso prima di raggiungere il suolo, ove prendeva parzialmente fuoco".

  • 18:08 - 'Salva la tua lingua locale', La Spina (Unpli): "Più consapevoli valore patrimonio immateriale"

    Roma, 5 dic. (Adnkronos) - "Il premio ‘Salva la tua lingua locale’ è sempre più importante nel quadro nazionale e nell’ambito della salvaguardia delle lingue locali e dei dialetti. Probabilmente, il concorso è stato il primo motore che ci ha portato alla consapevolezza del grande valore del patrimonio culturale immateriale e del valore delle Pro Loco in questo contesto". Sono le parole di Antonino La Spina, presidente Unpli-Unione nazionale pro loco d’Italia, alla cerimonia di premiazione dell’edizione 2025 di ‘Salva la tua lingua locale’, il concorso promosso e organizzato da Unpli - Unione delle pro loco d’Italia e da Autonomie locali italiane Lazio - Ali, con la collaborazione del Centro internazionale Eugenio Montale. La cerimonia di annuncio dei vincitori, che ha i patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati e del Comune di Roma, si è svolta nella Capitale, presso la Protomoteca del Campidoglio.

    "Grazie al censimento del patrimonio, abbiamo realizzato un sogno che le Proloco avevano da tanto tempo, ossia mettere sotto tutela questo immenso patrimonio, salvaguardarlo, promuoverlo e digitalizzarlo. Grazie a ‘Radici culturali’ abbiamo creato una piattaforma - prosegue - che mette a disposizione di tutti il nostro importante patrimonio, dai dialetti, alle lingue, dai riti alle tradizioni fino agli altri elementi che fanno parte della nostra identità e della nostra storia".

    "Sono tante le categorie che negli anni abbiamo riconosciuto, ampliando le sezioni. Tra le più recenti quella intitolata a Tullio De Mauro, che ormai è diventata probabilmente quella di maggior rilievo, in quanto si rivolge principalmente alle università e riguarda la parte scientifica delle lingue. C’è poi la categoria dedicata a uno dei fondatori, Luigi Manzi - conclude - un caro amico che oggi diventa un punto di riferimento del premio".

  • 17:59 - Censis: Schlein, 'famiglie e imprese soffrono e il governo pensa a magistratura e premierato'

    Roma, 5 dic (Adnkronos) - "Censis e Cnel ci restituiscono una fotografia del Paese inequivocabile: gli italiani stanno peggio e ne siamo profondamente preoccupati. Ma c’è una cosa che ci preoccupa ancora di più: il negazionismo delle difficoltà sempre crescenti degli italiani da parte di Giorgia Meloni". Lo dice Elly Schlein.

    "Invece di mettere in campo misure concrete già in questa quarta legge di bilancio del suo governo, si crogiola nell’autocelebrazione e in riforme che interessano esclusivamente a lei, come quella della magistratura e il premierato. Le famiglie italiane soffrono un calo degli stipendi reali del 9% e aumenti del carrello della spesa del 25% negli ultimi 4 anni, e il governo cosa fa? La riforma della magistratura. Le imprese italiane soffrono le bollette più care d’Europa e un crollo della produzione industriale di quasi 32 mesi consecutivi, e il governo come risponde? Con il premierato che indebolisce i poteri del Parlamento e del Presidente della Repubblica", prosegue.

    "I giovani italiani, che stanno emigrando in gran numero specialmente dal Sud, guardano sbigottiti ai continui condoni e ai regali agli evasori. È una destra che ha perso completamente il collegamento con la realtà", dice ancora la segretaria dem.

    (Adnkronos) - "Con le altre opposizioni abbiamo presentato 16 emendamenti condivisi alla legge di bilancio su lavoro, sanità, scuola, welfare, fisco, politiche industriali e sicurezza. Proposte concrete, sostenibili e applicabili subito. La maggioranza ci dia ascolto, perché significa ascoltare le necessità e le urgenze del Paese reale, che sta fuori dai palazzi dove questa destra si è trincerata da più di 3 anni”, conclude.

Adn Kronos www.adnkronos.com
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