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Kim Jong-un sfida l’America e Antonio Razzi il senso del ridicolo

Kim Jong-un sfida l’America e Antonio Razzi il senso del ridicolo
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Radio Rtl in tv, ore 12.30: Charlie Gnocchi anticipa l’intervista al senatore Antonio Razzi. Mi dico tra me e me: Crozza fa scuola, ecco che adesso proliferano imitazioni e parodie del senatore più “fenomeno” del Parlamento. Trasecolo. Ai microfoni la voce inconfondibile del vero Antonio Razzi (lo sento solo quando Crozza manda in onda gli imperdibili camei su Nove). Belin, ‘sto senatore continua a farsi prendere per i fondelli. È ritornato in Corea del Nord, per la seconda volta, in visita ufficiale, vi rendete conto? Ritorna e vorrebbe vendersi come ago della bilancia della crisi tra Usa e Corea del Nord.

 

In realtà, Trump e Kim Jong-un sembrano due bulli da bar che magari si spintonano, ma nessuno dei due ha il coraggio di aggredire l’altro perché in fondo non si vogliono sporcare di sangue la canotta. Il Senato non è stato ridotto, dunque Razzi ce lo teniamo e gli daremo pure il vitalizio.

E visto che siamo un paese democratico il passaporto non glielo possiamo togliere, ma almeno possiamo chiedergli  la prossima volta che va in Corea del Nord o dal dittatore siriano Assad di andarci a titolo personale, magari pagandosi di tasca sua anche il biglietto aereo. E non a spese dei contribuenti.

Kim sfida l’America e Razzi sfida il senso del ridicolo. E se per caso qualche canale internazionale manda in onda, chenneso, le immagini di Razzi in visita (ripeto, ufficiale) proprio mentre Kim minaccia di polverizzare con la madre di tutte le bombe gli Stati Uniti, che figura ci facciamo? Ahahah, ci riderebbero dietro: quegli italiani di buontemponi mandano Razzi come emissario di pace, ahahah. “Vado a fermare i razzi”, aveva tuonato convinto alla viglia della sua partenza.

L’unica cosa che il senatore sa dei razzi è l’attinenza con il suo cognome. Già contiamo come il due picche nella politica internazionale e Razzi, di certo, non è il nostro asso nella manica. Razzi continua a paragonare la Corea del Nord alla Svizzera per ordine e pulizia. Se io fossi un parlamentare cantonale lo citerei per salvaguardare l’immagine del mio paese. A chi gli fa notare che la censura della Corea del Nord ha oscurato internet: e va beh, cosa sarà mai, hanno i loro canali interni di comunicazione, questa più o meno la sintesi del Razzi pensiero.

Una domanda da ignorantona quale sono: qualcuno ricorda una proposta di legge che abbia avanzato il senatore?

In fondo, al Razzi, mina vagante per il mondo, preferisco Crozza!

@januariapiromal

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