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Taormina, a due mesi dal G7 il consiglio di Stato blocca l’appalto per gli ingressi Palazzo Chigi: “Lavori ultimati in tempo”

La gara bandita con base d’asta da 600 mila euro è stata vinta dall’azienda Schema 31 di Roma. Un'altra azienda però ricorre e i giudici di Palazzo Spada le danno ragione emettendo il decreto di sospensione della gara
Taormina, a due mesi dal G7 il consiglio di Stato blocca l’appalto per gli ingressi Palazzo Chigi: “Lavori ultimati in tempo”
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Il consiglio di Stato ha bloccato tutto, ma Palazzo Chigi è sicuro: i lavori per preparare Taormina al G7 di fine maggio saranno completati in tempo. Peccato, però, che l’appalto per gestire il sistema di ingressi sia fermo. Continuano i contrattempi nella preparazione della cittadina siciliana scelta dall’ex premier Matteo Renzi per ospitare i grandi del pianeta il prossimo 26 e 27 maggio. Come documentato dal fattoquotidiano.it ancora a fine febbraio i cantieri i cantieri a Taormina erano praticamente fermi. Là dove dovrebbero sorgere i due eliporti, cioè gli scali per accogliere gli elicotteri con a bordo le personalità più potenti del mondo, si vedevano solo due piazzali in aperta campagna. Ma anche gli appalti per i servizi non stanno andando benissimo.

La gara Consip bloccata – come racconta Il Corriere della Sera – è il quarto lotto del bando il G7, quello e riguarda il controllo e la gestione del sistema di ingressi, e cioè i badge e i relativi chip elettronici. È il sistema che sarà utilizzato per registrare e controllare i circa ventimila partecipanti del vertice. La gara bandita con base d’asta da 600 mila euro è stata vinta dall’azienda Schema 31 di Roma con un ribasso di circa il 38%. All’appalto però partecipava anche un’altra azienda, la After, che ha già gestito l’Expo e lavora da anni per la Iaff, la Federazione internazionale di atletica) e per il ministero degli Esteri. Ed è questa società che ricorre al Tar: il tribunale le dà torto, ma la After ricorre al consiglio di Stato. Che l’11 febbraio accoglie il ricorso, ed emette decreto di sospensione della gara.

L’avvocatura dello Stato chiede la revoca sottolineando l’urgenza massima dell’appalto, ma i giudici di Palazzo Spada hanno fatto sapere di essere ancora impegnati nella stesura della sentenza, poi depositata nella serata del 23 marzo. I giudici ricordano che il bando di gara prevedeva come requisito di ammissione “una rilevante capacità economico-finanziaria e tecnico-professionale ad hoc”, data dall’aver “realizzato, in precedenza, un fatturato di almeno 200mila euro per la prestazione degli specifici servizi oggetto di gara”. Per questo motivo hanno dato ragione alla After.

“Tutte le procedure preparatorie in vista del G7 di Taormina del 26 e 27 maggio saranno espletate entro i termini, senza ritardo alcuno”, fanno sapere dalla presidenza del Consiglio. I tempi, però, rischiano comunque di allungarsi, mentre nelle edizioni precedenti del G7 gli altri Paesi avevano già concluso tutti gli iter per l’affidamento degli appalti. E i lavori nei cantieri erano ovviamente già conclusi.

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