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Ultimo aggiornamento: 18:33 del 24 Novembre 2016

De Luca, gli espulsi dal Pd di Agropoli: “Mettemmo il naso negli affari del “campione delle clientele”, Franco Alfieri”

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“Nel caso del sindaco di Agropoli Franco Alfieri, sono contento che quelle parole le abbia dette proprio Vincenzo De Luca. Se le avesse pronunciate un giornalista o un esponente della minoranza politica all’interno del partito, si sarebbe trovato querele e richieste risarcitorie. Ma non credo che Alfieri querelerà De Luca per avergli dato del “campione delle clientele””. A commentare l’ormai famoso audio del presidente campano, che in una riunione con 300 sindaci sulla campagna referendaria elogia quello di Agropoli per “meriti clientelari”, è Carmine Parisi, fino al 2012 militante dei Giovani Democratici nella cittadina in provincia di Salerno. “Fui sospeso dal Pd – spiega Parisi – a causa di un reportage pubblicato su un giornale locale (“Trasparenza & Legalità”, ndr) in cui ponevo dubbi sui potenziali conflitti di interesse di alcuni politici, imprenditori e titolari di ditte edili che lavoravano anche per il Comune guidato da Franco Alfieri. Ma non era una questione giudiziaria, non denunciavamo reati”. Oltre a Parisi, il provvedimento della commissione disciplinare del partito riguardava anche l’ex sindaco di Agropoli Antonio Domini. Che alle comunali di Agropoli del 2012, quando era nei Ds, sfidò Alfieri, candidato della Margherita e di un’ampia coalizione. “Quasi un partito della nazione“, spiega Domini. “Molti anni prima che ci arrivasse Renzi”. Alfieri vinse con il 92% dei voti. A Domini solo l’8%. “Numeri impossibili in un normale paese democratico”, commenta oggi Domini, ricordando di non aver mai ottenuto la tessera del Pd. “Avevo perso e stavo all’opposizione, ma per tesserarmi pretendevano che entrassi in maggioranza: non l’ho fatto. Alla fine, con la pubblicazione del reportage sui conflitti d’interesse intorno alla giunta, arrivò l’espulsione”. Sulle parole di De Luca non ha dubbi: “Agropoli era solo un esempio – spiega l’ex sindaco agropolese – ma il messaggio è rivolto a tutti i sindaci: ognuno deve portare i propri voti a seconda del territorio amministrato e se non porta quei voti non è più amico del governatore e dell’entourage”

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